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Cronaca

La cosca Gallace dietro lo spaccio di cocaina a San Basilio e Torre Maura

Sgominato un sodalizio criminale legato alla cosca calabrese. Dieci i fermi appartenenti perlopiù alla famiglia romana dei Romagnoli, imparentata con quella del boss di Guardavalle

Gestivano lo spaccio della cocaina nelle zone di Torre Maura e San Basilio. Un'organizzazione ramificata operante su tutto il territorio nazionale sin dagli anni '90 che si approvigionava della sostanza stupefacente da destinare al mercato della Capitale principalmente attraverso i canali della Spagna. A sgominare il sodalizio criminale la Direzione Distrettuale Antimafia dopo un'attività di indagine durata quasi un anno. Una banda dedita allo spaccio legata a Bruno Gallace, boss della 'ndrangheta dell'omonima cosca operante nel versante Jonico, ai confini tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria. 'Famiglia' imparentata con quella romana dei Romagnoli, con un connubio esistente da diversi decenni tra il boss della famiglia originaria di Guardavalle (Catanzaro) ed Umberto Romagnoli, promotore-organizzatore del sodalizio criminale e padre di Francesca Romagnoli, legata sentimentalmente al capo della cosca calabrese. L'operazione degli uomini della DDA, coordinati dalla ottoressa Mariangela Canale, ha portato al fermo di 10 persone, tutte legate alla famiglia romana dei Romagnoli e tutti già con precedenti penali specifici.

Operazione Venux - Gli arrestati

OPERAZIONE VENUSIA - 'Operazione Venusia' questo il nome dell'operazione degli uomini della Questura che ha portato a scoprire, (attaverso un'articolata attività d'indagine fatta di intercettazioni telefoniche, ambientali, pedinamenti e osservazioni cominciata nelle zone di Anzio e Nettuno dove i Gallaccio sono ben radicati) come attaverso il sodalizio tra il boss calabrese ed Umberto Romagnoli, entrambi indicati dagli investigatori come "promotori per l'associazione a delinquere", i due siano riusciti ad ampliare l'apparato strutturale attraverso l'affiliazione di altri membri della famiglia romana, che hanno rafforzato la stessa associazione malavitosa calabrese (operante anche nel territorio di Milano) consentendone maggiore snellezza e dinamicità, nonché una facile distribuzione degli utili. Un apparentamento che ha portato i Romagnoli a controllare le zone dello spaccio di San Basilio e Torre Maura attraverso l'attività dei due figli di Umberto, Tiziano e Alessandro, che curavano personalmente, con l'aiuto di vedette e pusher al minuto, lo spaccio nei due quartieri romani. Fondamentale anche il ruolo di Francesca, sorella dei due, che svolgeva la funzione di raccordo tra le due famiglie.

COLLABORATORI - Risultanze investigative che hanno portato al fermo di 10 persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico e conseguente spaccio di cocaina, ognuna delle quali con un ruolo ben definitio nel medesimo sodalizio, ulteriormente confermato dalle dichiarazioni rese a due collaboratori di giustizia, di cui uno ex affiliato dello stesso Bruno Gallace. Operazione Venusia che ha portato al sequestro di diversi beni risultanti intestati al sodalizio criminale. Secondo la DDA la banda criminale nel corso degli anni avrebbe guadagnato milioni di euro con l'attività di spaccio di cocaina che da Anzio e Nettuno, passando per la cosca dei Gallaccio, si sarebbe radicata nelle zone di San Basilio e Torre Maura. Dalle indagini sono emersi gli atteggiamenti fortemente intimidatori dei soggetti apicali nei confronti dei “soci morosi”, nonché la disponibilità di armi e munizioni che confermano lo spessore criminale del sodalizio.

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