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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca La Rustica / Largo Augusto Corelli

"Insulti e aggressioni invece del buongiorno": benvenuti sui mezzi pubblici di periferia

La testimonianza di Michele Barbagallo, l'ispettore Tpl intervenuto a La Rustica per recuperare l'autista vittima di un pestaggio per una lite sulla viabilità. "Un'aggressione assurda"

Calci pugni ed insulti invece del buongiorno. Delle violenze quotidiane non solo per gli autisti dei bus di periferia ma anche per gli altri lavoratori che frequentano le strade della Capitale per svolgere il loro lavoro. A tracciare il desolante quadro Michele Barbagallo, l'ispettore Tpl intervenuto lo scorso giovedì 24 settembre per recuperare Giovanni Ardovini, l'autista del bus 447 vittima di un pestaggio da parte di un intero nucleo familiare in piazza Augusto Corelli, a La Rustica. 

I FATTI - I fatti, come ricostruito dagli investigatori di polizia del commissariato Prenestino, che hanno poi individuato e denunciato gli aggressori, hanno preso corpo intorno alle 18:00 dello scorso giovedì quando l'autista 61enne della Tpl ha avuto una "lite per la viabilità" a due passi dalla piazza centrale de La Rustica. Come raccontato dal conducente di Ceccano, Comune del frusinate, "non potevo passare perchè c'erano due macchine ferme una destra e una sinistra. Ho suonato perchè volevo che le macchine si spostassero - ha spiegato la vittima a TeleRadioStereo -.  Ho insistito, la macchina si è spostata e sono riuscito a passare". 

FERMO ALLO STOP - Riuscito a far spostare l'auto dopo diversi minuti, con le auto ferme nel traffico dietro al bus impossibilitato a passare, il 447 ha quindi proseguito la sua corsa fermandosi poi ad uno stop. Qui è avvenuta la prima aggressione con il ragazzo che era in auto che si è avvicinato al finestrino di Giovanni Ardovini e lo ha spaccato con un pugno ferendo il 61enne con i frammenti di vetro schizzato all'interno della cabina.

CHIAMATA AI SOCCORSI - Vista la mal parata l'autista si è quindi fermato chiudendosi nell'autobus, poi la chiamata all'azienda Tpl ed all'ambulanza. A bordo di una Fiat Panda è quindi arrivato l'ispettore Tpl di turno, Michele Barbagallo che racconta a RomaToday la seconda aggressione subita dal collega della Tpl. "Quando sono arrivato a La Rustica - ricorda Barbagallo - ho subito visto che c'era un'aria tesa ma mai mi sarei aspettato di assistere a quanto poi è successo".

"GUARDA CHE MI HAI FATTO" - Arrivato in soccorso di Giovanni Ardovini "L'ho fatto salire sull'auto di servizio in attesa dell'ambulanza. Nel frattempo - racconta ancora Michele Barbagallo - si è avvicinata un'auto nera con un ragazzo ferito al braccio, in compagnia di una ragazza e di due adulti (i genitori di lui ndr). Il giovane si è poi avvicinato alla nostra vettura indicando una ferita sul braccio a Giovanni e urlandolgi contro 'Guarda che mi hai fatto'. Poi sono arrivati i soccorritori".

SECONDA AGGRESSIONE - All'arrivo dell'ambulanza del 118 è poi scattato il pestaggio. "Quando è arrivata l'ambulanza ho fatto scendere Giovanni ma non siamo riusciti a salirci. Da dietro infatti è stato colpito improvvisamente a calci e pugni cadendo a terra e sbattendo violentemente la testa contro l'asfalto". Poi il caos: "Visto il collega a terra privo di sensi ho pensato al peggio e sono riuscito a metterlo sull'ambulanza solo grazie all'aiuto degli infermieri e di alcuni cittadini che nel frattempo erano scesi in piazza. Sono loro che ci hanno difeso dall'aggressione permettendoci di evitare altre violenze".

PARAPIGLIA IN STRADA - Un vero e proprio parapiglia "che ha coinvolto almento trenta persone. Caricato Giovanni sull'ambulanza mi sono precipitato sul bus fermo l'ho acceso e l'ho portato al deposito. Nel frattempo è arrivata la polizia e nella piazza si è verificato un fuggi fuggi generale". "Poi - ricorda ancora Michele Barbagallo - sono stato ascoltato in commissariato fornendo la mia testimonianza".

INTERESSAMENTO DI GHERA - "Vorrei ringraziare il consigliere capitolino Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi-An  - sottolinea l'ispettore Tpl - che si è subito attivato per rendere giustizia a Giovanni. Queste aggressioni sono purtroppo all'ordine del giorno. A subire le violenze non siamo solo noi della Tpl, ma anche i colleghi dell'Atac e le forze dell'ordine che prestano servizio in strada. Una volta gli autisti venivano salutati con un buongiorno, oggi al posto dell'educazione civica ricevono solo insulti e botte". "Una situazione assurda - conclude Barbagallo - che indica lo stato di sicurezza in cui sono costretti a lavorare non solo gli autisti, ma tutti i lavoratori che prestano servizio nella strade di questa città oramai allo sbando". 

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