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Cronaca

La macchia 'nera' nella protesta dei ristoratori, CasaPound in prima linea e no mask al seguito. Identificate 120 persone

Ristoratori e imprenditori si erano dati appuntamento in centro, anche se la manifestazione non era stata autorizzata dalla questura di Roma. CasaPound e altri gruppi si sono infiltrati

Ristoratori e imprenditori disperati da una parte. Forze dell'ordine in assetto anti sommossa dall'altra. Nel mezzo gruppi di disturbatori, da CasaPound ai no mask, che hanno macchiato di 'nero' la protesta - non autorizzata - svoltasi ieri nel centro di Roma. Un deja vù simile a quanto già vissuto il 6 aprile quando, in piazza Montecitorio, si era visto anche un esercente travestito come lo sciamano di Capitol Hill.

Anche la settimana scorsa, in piazza, c'erano CasaPound e no mask e rimasero feriti due agenti, mentre sette persone furono fermate dalla polizia. Elementi che, nei giorni scorsi, portarono la Questura a non autorizzare la manifestazione. Un divieto ignorato, però, tanto che ieri il centro di Roma è stato - ancora - scenario della protesta. Questa volta di persone fermate ce ne sono state 6, 120 gli identificati, mentre un manifestante è stato colpito alle spalle da una bottiglia lanciata da un altro manifestante. Soccorso, è stato trasportato in ospedale.  

CasaPound in piazza vicino ai ristoratori

E così la rabbia dei ristoratori, delle partite iva, degli imprenditori e di tutto il mondo del lavoro che lotta per i proprio diritti (qui il video), è stata di nuovo offuscata dalla presenza di poche, ma rumorose, persone. CasaPound ha preso la scena. Una cinquantina, perlopiù giovani. All'inizio hanno dato vita a una manifestazione nella manifestazione, piuttosto defilati verso via del Pozzetto.

Cori, fumogeni, uno striscione ("La paura di morire non ci sta facendo vivere") e bandiere dell'Italia. A coordinare Luca Marsella, consigliere municipale della tartaruga a Ostia, e uomo delle istituzioni quindi. In prima fila, senza mascherina. Marsella capeggia la marcia verso i poliziotti schierati sul lato di via del Corso. "Fateci passare, fateci andare a Montecitorio, protestare è diritto nostro e di tutti i lavoratori". I militanti neri tengono le braccia alzate, ma la polizia resta irremovibile: nessun corteo verso il Parlamento. I momenti di tensione ci sono stati. Difficile al momento dire chi li abbia innescati. Di certo c'è stato il fitto lancio di bottiglie, fumogeni e petardi contro la polizia. 

Marsella a Roma-2

Io Apro ricevuta ricevuta dal sottosegretario Claudio Durigon

Diverse sono le immagini di cui Marsella - e qualche persona senza mascherina - sono stati immortalati vicino a Mohamed 'Momi' El Hawi, ristoratore di Firenze e leader del movimento Io Apro. Il 34enne esercente però ha etichettato i disturbatori - senza fare il nome di CasaPound - come un "piccolo gruppo di manifestanti non d'accordo con la linea di Io Apro che si dissocia dalla violenza", spostando così il gruppo di protesta, ormai sciolto, prima in via del Corso e poi in via dei Prefetti.

La lunga giornata si è chiusa con l'incontro di una delegazione al Ministero dell'Economia, ricevuta dal sottosegretario Claudio Durigon. Un'interlocuzione per raccogliere le richieste dei manifestanti e cercare di placare l'ira di una categoria ormai allo stremo, dopo un anno tra chiusure e divieti. Così come il 6 aprile furono ricevuti da Emanuele Fiano, deputato del Pd. 

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Il video della piazza tra blindati e proteste

La ricostruzione della Questura: 120 identificati

A fare un bilancio della piazza - dal punto di vista dell'ordine pubblico - ci ha pensato la Questura di Roma contando circa "400 manifestanti, appartenenti a varie categorie lavorative tra cui aderenti al movimento Io Apro". I presenti, si legge, "intuendo l'impossibilità di raggiungere i palazzi istituzionali, dopo aver tentato di sfondare il cordone di protezione anche mediante il lancio di bombe carta, venivano respinti con cariche di alleggerimento. I manifestanti hanno, quindi cominciato a defluire nelle vie prospicienti per poi ritrovarsi nel numero di 200 persone circa, in via dei Prefetti, nelle immediate adiacenze di piazza del Parlamento dove, ulteriori contingenti di forza pubblica adeguatamente dislocati, impedivano il raggiungimento del Palazzo. Nel contempo, un centinaio di manifestanti si ritrovavano nei pressi di piazzale Flaminio al fine di effettuare un blocco stradale che impediva agli utenti della strada il normale transito. Alla luce di ciò venivano inviati sul posto, nuclei di forza pubblica al fine di effettuare, anche in questo caso, cariche di alleggerimento per ripristinare la regolarità del traffico veicolare".

Momenti di tensione che hanno portato all'identificazione di 120 persone, di cui 20 a Termini. La loro posizione "è al vaglio per quanto attiene la manifestazione non autorizzata e la violazione delle misure anti Covid", spiega la polizia. Di queste, 6 persone, sono state trasportate nei locali della Questura e la loro posizione è attualmente al vaglio. 

Inoltre, presso il casello autostradale Roma Nord invece, sono stati intercettati e fermati dalla polizia due pullman provenienti da Bologna "i cui occupanti, in possesso di autocertificazione hanno dichiarato di dover partecipare alla manifestazione non autorizzata a piazza Montecitorio. Gli stessi, dopo l'identificazione, sono stati allontanati e fatti rientrare nella Regione di provenienza", conclude San Vitale.

Il video riassunto della giornata

La versione di CasaPound

"Stiamo cercando di ristabilire la verita' su quanto accaduto ieri. Noi eravamo in piazza in quanto invitati dai ristoratori di #ioapro. Siamo un movimento politico e tra di noi ci sono anche ristoratori, andiamo in piazza come persone che vengono colpite da questa crisi. Non ci siamo andati con bandiere di partito. Io da consigliere ho deciso di appoggiare questa protesta, come hanno fatto anche parlamentari come Paragone e Sgarbi. Non abbiamo lanciato noi le bombe carta, noi abbiamo semplicemente chiesto che ci venisse concesso di andare a piazza Montecitorio e questo l'abbiamo fatto con a fianco uno degli organizzatori della protesta. Dire che ci siamo infiltrati e che abbiamo reso violenta la manifestazione non è vero".

Lo ha detto Luca Marsella, consigliere di CasaPound al X Municipio di Roma, intervenuto ai microfoni della trasmissione "Cosa succede in città" su Radio Cusano Campus. "Dove ci sono italiani in difficolta' noi siamo al loro fianco, ma non siamo mai scesi in piazza in modo prepotente o scavalcando le decisioni degli organizzatori della protesta. Tutto il resto è strumentalizzazione di alcuni organi di stampa. Le tensioni si sarebbero potute evitare se avessero consentito ai manifestanti di arrivare in modo pacifico a piazza Montecitorio", ha aggiunto Marsella.

"Protesta non sfoci in violenza"

Sui momenti di tensione è intervenuto anche sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia: "Non è necessario che la protesta trascenda, perché giunge con sufficiente chiarezza il grido di dolore degli esercenti, che stanno pagando il prezzo delle restrizioni legate alla crisi sanitaria; fortunatamente i numeri dei contagi stanno migliorando e già dal mese di maggio dovranno esserci riaperture graduali: cinema, teatri, mercati, bar e ristoranti. In particolare il comparto della ristorazione entro metà maggio dovrà essere in condizione di riaprire anche a cena, favorendo i locali all'aperto. Non si potrà attendere ulteriormente, né per le riaperture né per il nuovo scostamento di bilancio che consentirà nuovi sostegni per aprile e maggio. Ecco perché ripeto: non cedete alle strumentalizzazioni, la soluzione di questo dramma è a portata di mano".  

POlizia manifestazione a Roma-2

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