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Cronaca

Intimidazioni a Il Messaggero, tra solidarietà e smentite

Alla notizia diffusa dal quotidiano, un lungo elenco di messaggi dal mondo politico. Ma il Coordinamento romano per l'acqua pubblica, organizzatore della protesta, smentisce: "Falsità"

Il coordinamento romano per l'acqua pubblica rimanda al mittente la notizia diffusa da Il Messaggero secondo cui alcuni giornalisti del quotidiano romano e il suo editore, il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, avrebbero ricevuto intimidazioni da parte dei movimenti per il diritto all'abitare.

La notizia, diffusa ieri da Il Messaggero, ha ricevuto solidarietà da parte di una lunga lista di esponenti politici romani, dal sindaco Gianni Alemanno all'ex primo cittadino Walter Veltroni, che hanno condannato senza appello le intimidazione ai giornalisti. Eppure, per il coordinamento romano per l'acqua pubblica, non c'è stata “nessuna intimidazione” scrivono in un lungo comunicato.

Ecco la notizia riportata dal quotidiano di via del Tritone: “Alcuni movimenti per il diritto alla casa hanno protestato negli ultimi giorni sotto la redazione romana del Messaggero, nel centro di Roma, rivendicando la legittimità di alcune recenti occupazioni di edifici. Solidarietà bipartisan ai giornalisti del quotidiano, contestati dai manifestanti”.

La notizia arriva al termine di settimane in cui, dopo le occupazioni del 6 aprile, una delle quali riguarda anche case di Caltagirone, il quotidiano romano ha dedicato diverse pagine alle azioni di protesta dei movimenti per il diritto all'abitare. “Noi non siamo criminali” avevano risposto i movimenti per il diritto all'abitare che, alla campagna stampa de Il Messaggero, hanno risposto con una protesta simbolica sotto la villa del costruttore romano. L'azione che però ha suscitato la denuncia del quotidiano è stata la mobilitazione di mercoledì organizzata dal Coordinamento per l'acqua pubblica.

Da Onorato a Sammarco, da Sassoli a Ciocchetti passando per Gasbarra, Pedica e Pomarici, sono arrivati messaggi di solidarietà. “Ogni manifestazione tanto più se scomposta e aggressiva, contro questo diritto (libertà di stampa, ndr) è sbagliata e grave” ha affermato Veltroni. “Il ricorso alla minaccia nei confronti di professionisti dell'informazione per garantire il proseguo di situazioni di completa illegalità (le occupazioni, ndr) deve essere condannato con fermezza” ha fatto eco Alemanno. Anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha preso parte alla polemica: “La libertà di stampa va difesa e mai offesa”.

Eppure, secondo quanto dichiarano gli attivisti del coordinamento per l'acqua pubblica, che hanno rivendicato l'azione di protesta di mercoledì scorso davanti al Messaggero l'articolo del quotidiano ha riportato notizie false. “Ci si chiede dove siano state le “intimidazioni” di cui parla l'articolo, o addirittura le “minacce”, le “aggressioni” evocate in alcune delle dichiarazioni raccolte, chissà su quali basi, dato che l'iniziativa è stata completamente diversa da quella descritta” scrivono in un comunicato supportato anche da un video in cui gli attivisti srotolando uno striscione davanti alla sede del quotidiano di proprietà del costruttore romano cantano una serenata per l'acqua pubblica: “Dal cemento non nasce niente, con l'acqua pubblica nascono i fior” intonano sulle note di una canzone di De Andrè.

La scelta di protestare sotto alla sede del giornale, nasce dal fatto che il suo proprietario è anche azionista del Gruppo Acea, la multiutility romana dell'acqua e dell'energia, con il 16% delle quote, “con una fortissima influenza sul Consiglio di Amministrazione” hanno spiegato gli attivisti in difesa del referendum per l'acqua pubblica.

Infine solidarietà ai movimenti. “Una rettifica è, ovviamente, dovuta anche da parte del quotidiano che attacca pesantemente i movimenti per il diritto all'abitare senza nominare minimamente la lotta per l'acqua pubblica”.

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