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Cronaca Appio Latino / Via Tuscolana, 650

Esplosione Arco di Travertino: "Da Marino nemmeno una parola, trattati come cittadini di serie B"

Il racconto di una donna presente nella palazzina di via Tuscolana al momento dell'esplosione: "Il dolore ha preso il sopravvento sulla solidarietà"

Sei giorni. Tanto è passato dall'esplosione che ha riguardato una palazzina di via Tuscolana 650, nella zona di Arco di Travertino. Una deflagrazione imponente innestata da alcuni ladri dopo un furto al bar al pianterrenno dello stabile. I danni maggiori per l'appartamento del primo piano posto sopra l'esercizio commerciale, con il pavimento imploso che ha poi portato al ferimento delle tre persone che vi abitavano, con una giovane cittadinia ucraina di 22 anni ricoverata in codice rosso all'ospedale, ma non in pericolo di vita, a causa dei traumi al volto ed al corpo rimediati dopo la caduta nel vuoto. A distanza di meno di una settimana una delle inquiline dell'appartamento ricorda quella notte.

VISTA ACQUEDOTTO FELICE - "Via Tuscolana 650 - scrive la donna - sono nata qui in una delle vie più belle della Capitale, dal mio terrazzino si può osservare oltre il traffico onnipresente, la maestosità dell’acquedotto Felice. E’ notte, fa caldo è l’inizio dell’ultima domenica di fine luglio, sono all’incirca le tre del mattino, molte famiglie stanno dormendo, altre sono al pc a parlare con gli amici su come organizzarsi il giorno seguente per andare al mare, altri pensano che alla fine della settimana che sta per arrivare andranno in ferie, ma purtroppo non è così".

RUMORI DI VETRI E POI LE FIAMME - Una nottata d'estate come tante altre, poi quello che nessuno si aspettava: "Qualcosa si nasconde nell’ombra, un rumore di vetri, fiamme e poi un boato che fa tremare tutto il palazzo e che ci proietta nel film della nostra vita. Ci alziamo dal letto spaventati, urla, fumo e ancora fiamme, bisogna scendere si corre, ci si aiuta, si esce dallo stabile incendiato".

CROLLATO IL PRIMO PIANO - Scene di panico ed apprensione: "Ci viene chiesto se siamo tutti, no manca una famiglia quella che abita sopra il bar, sono rimasti intrappolati  in casa, la porta non si apre, ma per fortuna arrivano i vigili del fuoco e li liberano. Nel frattempo al piano di sotto l’appartamento è crollato in una voragine, il nostro coinquilino e il genero escono dalle macerie, la figlia viene estratta a fatica e portata d’urgenza in ospedale".

MORTA LA CAGNOLINA - Una esplosione che ha fatto registrare anche una vittima: "La ragazza viene soccorsa ma la sua tenera cagnolina Carlotta non ce la fa, viene avvolta in una copertina e posata accanto a quello che resta di un appartamento, mentre il suo cucciolo vagherà ore ed ore alla ricerca della mamma per tutto il quartiere fino ad essere avvicinato con tanta pazienza e amore dai viglili del fuoco".

FILM IN 3D - Una scena surreale, come spiega ancora la testimone: "Rimaniamo lì in cortile ad osservare come in un film in 3d le nostre case, i nostri sacrifici, il muro con la Madonnina attaccata all’unica parete rimasta in piedi del primo piano a chiederci se sta accadendo davvero e perché a noi; è sempre cosi quando le cose le vedi in tv non ti sembrano mai vere fino a quando poi non diventano tue, non toccano i tuoi sogni, la tua vita, fino a quando non realizzi e non lo realizzi subito, ma con il tempo".

SEI GIORNI SENZA CASA - Dopo il crollo del pavimento della palazzina del primo piano, lo stabile viene però dichiarato inagibile: "Sono  passati solo 6 giorni, e non solo il dolore di sapere appena apri gli occhi che casa non c’è più o per lo meno per ora non te la ridanno, ma l’incubo che non ti permettano di riparare la porta che oramai è rotta e la mancata promessa che il servizio di viglianza sia sempre lì".

CITTADINI DI SERIE B - Una evacuazione che ha portato le tredici famiglie rimaste momentaneamente senza un tetto a cercare ospitalità da amici e parenti e che porterà i condomini ad incontrarsi la prossima settimana per stabilire cosa eventualmente fare. A rendere più amara la testimonianza della residente il trattamento ricevuto a suo dire dalle istituzioni: "Tra il dolore e la rabbia prende il sopravvento la solidarietà di fare tra noi condomini la notte di fronte allo stabile per non permettere a nessuno di ledere alla nostra proprietà, ma l’amarezza di sapere che il Sindaco di Roma non si è degnato di una parola,la consapevolezza che fino a quando siamo capaci di pagare le nostre tasse siamo cittadini e ora che abbiamo bisogno che la città ci sostenga siamo diventati di categoria B ci rende  impotenti più dello stesso fatto accaduto, siamo gli invisibili. Al diavolo le ferie, al diavolo le domeniche al mare, ma i nostri sacrifici, le nostre case no. Allora mi chiedo: Dove è l’istituzione che dovrebbe tutelarci? Marino dove sei?".

Arco di Travertino: esplosione in una palazzina di via Tuscolana

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