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Sabato, 30 Settembre 2023
Cronaca

Il dissing, il tag degli influencer e lo spaccio 2.0: così in pochi click i giovanissimi possono acquistare droga

Da Instagram a Telegram o WrickrMe. Così seguendo influencer da milioni di follower si può acquistare droga

Bastano pochi click. Noi ne abbiamo contati cinque. Da un tag su una storia di Instagram in un attimo si può raggiungere un profilo e poi ancora un canale Telegram ed entrare in un mondo sotterraneo, seppur virtuale. Veri e propri shop virtuali dove vengono sponsorizzati, con menù ad hoc, e vendute dosi di hashish, marijuana e addirittura cocaina. A Roma il fenomeno dello spaccio virtuale è ormai sempre più diffuso, dall'inizio della pandemia in poi.

A volte chi dà visibilità a queste vetrine, come si fa con chi vende vestiti, scarpe o noleggia auto, sono soggetti o pagine che sui social hanno raggiunto migliaia, talvolta milioni, di follower con condotte discutibili. Influencer per caso, improvvisati, seguiti (e talvolta idolatrati) da minorenni che, per restare sulla cresta dell'onda, sono condannati ad alzare l'asticella, con linguaggi, azioni, condotte che talvolta vanno oltre la legge.  

Il ponte degli influencer

Il sistema, che sia voluto o casuale, genera un effetto domino. L'influencer seguito perlopiù da giovanissimi, tra cui tanti minorenni, ha un "dissing" - un litigio virtuale - con un altro personaggio, menzionandolo, ossia "taggangolo". Insomma, un ponte.

Gli utenti del primo cliccano incuriositi per vedere chi è il bersaglio degli insulti ed entrano nel profilo del rivale. A quel punto il gioco è fatto. Basta poco per capire di chi si tratta e cosa "vende" quell'utente. Un messaggio in chat - con risposta immediata - e il gioco è fatto. Ecco che ci si ritrova catapultati in una piazza di spaccio 2.0, almeno così viene descritta. 

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Lo spaccio 2.0

L'ultimo click è quello decisivo e da Instagram usato come vetrina, si passa a Telegram. A questo punto chiunque - minorenni compresi - può trovarsi davanti ad un vero e proprio magazzino dello spaccio. Marijuana, power e orange bud, skunk o hashish pakistano, marocchino e del Nepal, ma anche cocaina. Poi, al servizio di consegna, ci pensavano direttamente loro, i venditori, facendo arrivare le dosi acquistate direttamente a casa dell'interessato. Per rendere meno tracciabile il tutto, la droga viene pagata tramite Bitcoin o in contanti, alla consegna, se su Roma.

Un sistema che in molto fanno come testimoniano le indagini di carabinieri e polizia. Un mercato che non ha conosciuto crisi, nemmeno ai tempi del Coronavirus. Anzi, a differenza della maggior parte dei settori, aumentato i propri introiti. Un aumento del 30%, ha recentemente spiegato la guardia di finanza, che ha trovato sul social media i propri canali alternativi. Ad aumentare la richiesta ed il consumo soprattutto di hashish e marijuana. Con gli influencer che taggano le pagine di chi vende o recensisce droga. 

La "neve" a Roma

Abbiamo chattato con uno di loro per capire il meccanismo. Un profilo con oltre quattromila utenti. La prima cosa che gli chiediamo, dopo aver visto un video e le foto di un blocco di "neve" tagliato è un menù con il prezzario. Per avere la "neve" Vc, che il venditore professa come colombiana", il prezzo è concorrenziale 0,5 grammi costano 40 euro, mentre servono 3300 euro per 100 grammi. "Tutta neve?", gli chiediamo.

Per il ritiro, Garbatella è il posto giusto e a Roma si paga "solo cash". Per invogliarci, insiste: "Fra'  basta che me scrivi e ci organizziamo. La qualità è il top del top", assicura per poi ribadire: "È la stessa cosa di andare nella piazza solo che io te la faccio portà ed e di qualità top. Fratè fino a sotto casa tua se sei de Roma. Te la faccio portà. È tutto spiegato nel canale". 

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Da Telegram a WickerMe

Ad un altro, utente da oltre 3200 follower su Telegram, chiediamo informazioni per avere hashish. Per averne un chilo serve un "investimento" di seimila euro. E se Telegram rischia di essere permeabile, l'altro canale buono per comunicare è WickerMe che viene considerata tra le app di messaggistica istantanea più sicure. È utilizzata anche dal dipartimento della difesa degli Stati Uniti e dichiarata dalla National Security Agency come lo "strumento di collaborazione più sicuro al mondo". Qui le regole per i pagamenti sono diverse.

"La quantità minima per ordinare è 2,5 grammi. Postepay o cripto. Tanto ormai le hanno tutti", dice riferendosi alla valuta virtuale che da mesi ormai diversi influencer pubblicizzano sui loro canali Instragram.

Le forze dell'ordine - a conoscenza del fenomeno - monitorano. Che quella in foto e video sia droga e di "qualità top" - come sponsorizzato - saranno le eventuali indagini a dirlo. Se invece non si tratta di vendita di sostanza stupefacente, quanto meno, è una truffa per intascare soldi attraverso pagamenti poco tracciabili. Nel frattempo gli utenti, soprattutto giovanissimi, attraverso il ponte dei loro amati influencer, in cinque click, arrivano in quelle che si professano piazze di spaccio virtuali. 

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