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Cronaca

Infermiera con Tubercolosi: sono 96 i bimbi positivi

Effettuate 1.358 visite, di cui sono pervenuti per ora 1.128 risultati, con una media di casi positivi pari all'8,5%: dopo 12 giorni sono 96 i bimbi nati al Policlinico Gemelli risultati positivi ai test

Continuano i test per valutare la situazione dei bambini nati al Policlinico Gemelli tra Gennaio e Luglio 2011: dopo 12 giorni sono risultati positivi 96 bimbi. Intanto l’infermiera malata di tubercolosi è ricoverata allo Spallanzani.

LE VISITE - In totale sono state effettuate 1.358 visite di cui sono pervenuti 1.128 risultati, con una media di casi positivi pari all'8,5%. La positività, come precisa l'Unità di coordinamento della Regione Lazio, non significa comunque malattia, ma soltanto l'avvenuto contatto con il bacillo. Per tutti i neonati ed i loro genitori è stata avviata ora la profilassi che evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell'avvenuto contatto con il micobatterio.

IL MONITORAGGIO - La fase di monitoraggio, però, continuerà anche nei prossimi giorni: gli ambulatori delle tre strutture sanitarie coinvolte (San Camillo, Bambino Gesù e Gemelli) rimarranno aperti fino a Sabato 3 Settembre, con i test che proseguiranno fino al totale monitoraggio dei soggetti inclusi nel programma di sorveglianza e controllo. Dal 5 settembre invece rimarrà operativo solo l'ambulatorio dedicato del Policlinico Gemelli per tutte le famiglie che per motivi personali hanno voluto posticipare l'appuntamento per la visita.

GLI ELOGI DELLA POLVERINI - La governatrice Polverini dunque tira un sospiro di sollievo, dopo due settimane di tensione, ed elogia la tempestività dei controlli, paragonabile ad un solo caso avvenuto a New York nel 2003 "quando 613 neonati furono esposti al micobatterio della tbc - spiega - e solo 227 furono rintracciati e sottoposti al test, cioé il 37% dei bambini interessati. Nel nostro caso, invece, in 12 giorni i neonati sottoposti al test sono stati pari all'83% del totale".

LA POLEMICA - Ma la conclusione dei test non riesce a gettare acqua sul fuoco della polemica, che vede in prima linea il Codacons. Secondo l'associazione di Carlo Rienzi, la causa principale della malattia dell'infermiera è da rintracciarsi nel marito, anche lui infermiere e già malato di tubercolosi nel 2004. Secondo il Codacons l'uomo avrebbe lavorato a Villa Speranza, una struttura collegata al Policlinico Gemelli che ha però prontamente smentito. "Il signor M.P., marito dell'infermiera dipendente del policlinico Gemelli - si legge in una nota -, non ha mai avuto alcuni tipo di rapporto lavorativo con l'hospice Villa Speranza".

A conferma della nota arrivano anche le indagini del Nas, secondo le quali l'uomo avrebbe lavorato per una Rsa privata. Oggi, intanto, è stato ascoltato dai militari anche il primario di neonatologia del Gemelli, ma "non sarebbe emerso alcun elemento rilevante".

IL TAR LAZIO - Il Tar del Lazio ha convocato il Codacons e la Regione Lazio per un'audizione chiesta tra le righe dall'associazione. A quanto spiega il Codacons in un documento, scopo dell'incontro sarebbe quello di consentire all'Amministrazione regionale di chiarire alcuni degli aspetti della vicenda e dare le prime risposte alle contestazioni mosse dalla stessa associazione di consumatori, secondo la quale la composizione della Commissione é illegittima perché "emerge il conflitto d'interesse generato dal fatto che la stessa, così come composta, non potrà esercitare i poteri conferiti in modo del tutto autonomo".

Si attivano anche le commissioni Politiche Sanitarie e Politiche Scolastiche di Roma che martedì prossimo sentiranno alcuni esperti di tubercolosi "per eventuali provvedimenti profilattici da assumere nelle prossime settimane in continuità con il lavoro iniziato nel Giugno 2008 per la prevenzione della infezione tubercolare a Roma". (fonte ANSA)
 

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