Infermiera con Tubercolosi: Procura apre fascicolo d'indagine

Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla vicenda dell'infermiera del Policlinico Gemelli affetta da tubercolosi. A quanto si apprende, nel procedimento, attualmente composto da alcuni articoli di stampa, non vi sono ipotesi di reato ma la Procura di Roma potrebbe rubricarlo come lesioni personali colpose. Al momento a piazzale Clodio non sono giunte denunce, ma non si esclude che il magistrato nelle prossime ore potrebbe disporre alcuni atti urgenti per avere "un quadro più chiaro della situazione". Dopo il ricovero di ieri nel reparto di malattie infettive all'ospedale Bambino Gesù della bambina di 5 mesi affetta da tubercolosi, proseguono i controlli su oltre mille bambini. I piccoli pazienti sono stati richiamati per motivi precauzionali per essere sottoposti a una serie di test in un ambulatorio dedicato. La misura è stata decisa dalla direzione sanitaria del Gemelli in accordo con l'assessorato alla Sanità della Regione Lazio.

L'amministrazione regionale ha intanto potenziato le linee telefoniche per dare informazioni alle famiglie dei bambini nati al Policlinico Gemelli. Si tratta di una misura nell'ambito delle attività di controllo e sorveglianza in corso sui nati dal 1 marzo 2011 al 25 luglio 2011. Secondo quanto fa sapere la Regione Lazio, "sono attive le seguenti linee telefoniche dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13 presso le quali è possibile ricevere informazioni o prenotare visite: 06/68352830; 06/68352820; 366/6620408; 366/6620407. I numeri sono reperibili anche sul portale della Regione Lazio www.regione.lazio.it e sul portale della Asl Roma www.asl-rme.it/new/index.php".

Filippo Berloco, della direzione sanitaria del Policlinico Gemelli di Roma assicura che "i controlli stanno andando secondo il calendario prefissato, concordato con le Asl, cioé 25 al giorno. Tutto procede regolarmente: oggi come ieri non abbiamo trovato alcun bambino con sintomi clinici evidenti della Tbc, proprio come del resto ci aspettavamo". Per Berloco si tratta di un "allarme esagerato". "Noi già consideriamo un rischio molto limitato, ma comunque vogliamo verificare attentamente. In ogni caso non è una situazione che debba essere gestita in modo così urgente, specie con numeri importanti. Anzi, per certi versi - ha concluso Berloco - il fatto di ritardare una visita ci consente in qualche caso di evitare per un neonato un secondo prelievo di sangue". Quanto all'apertura da parte della Procura di Roma di un fascicolo in relazione alla vicenda dell'infermiera affetta da tubercolosi, Berloco ha osservato: "Mi sembra prematuro fare qualunque considerazione". (Fonte Ansa)