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Cronaca Grottarossa / Via di Grottarossa

Troppa attesa al pronto soccorso: paziente prova a strangolare un'infermiera

L'aggressione all'ospedale Sant'Andrea. La richiesta del sindacato: "Ogni pronto soccorso sia dotato di un posto di polizia h 24"

Aggressione al pronto soccorso dell'ospedale dove una infermiera è stata presa di mira da una paziente che ha provato a strangolarla. Le violenze nel pomeriggio di martedì 18 ottobre al Sant'Andrea a Roma Nord. A prendere di mira la lavoratrice una donna di 55 anni, poi allontanatasi prima dell'intervento della polizia. A denunciare l'accaduto - confermato dalla questura di Roma - il sindacato di Confintesa Lazio: "Un’infermiera è stata brutalmente aggredita da una paziente esasperata dai lunghi tempi di attesa nel pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea di Roma".

Le violenze nel pomeriggio di martedì 18 ottobre.  La paziente, registrata al triage alle 16;36 ha ripetutamente protestato spalleggiata dai figli (che hanno anche preso a calci la porta di ingresso del pronto soccorso) per il protrarsi dell’attesa fino a che non è stata portata in visita dopo 4 ore. A quel punto si è scagliata contro una infermiera in servizio tirandole i capelli e cercando di strangolarla, il tutto davanti agli occhi increduli dei colleghi e delle forze di polizia già intervenute a seguito delle “vivaci” proteste della paziente e dei suoi familiari.

La denuncia del sindacato 

"È l’ennesimo atto di violenza contro chi, fino a pochi mesi fa, era chiamato “eroe”, e che oggi torna ad essere il primo bersaglio dell’inefficienza del Servizio Sanitario Regionale - denunciano dal sindacato -. Non tollereremo più simili episodi: oltre ad esprimere piena solidarietà alla vittima dell’aggressione e a mettere a disposizione ogni strumento sindacale e legale a sua tutela, chiediamo (nuovamente) che ogni pronto soccorso sia dotato di un posto di polizia h 24 e che l’Azienda si costituisca parte civile nel processo che avrà luogo a seguito della denuncia che verrà sporta dall’infermiera aggredita e che si faccia carico delle spese legali e dell’assistenza psicologica di cui la stessa dovrà necessariamente usufruire per prevenire disturbi post traumatici da stress a breve, medio e lungo termine."

"Chiediamo inoltre alla Regione Lazio - conclude Confintesa Lazio - che si attivi immediatamente per arginare il fenomeno dilagante delle aggressioni a personale sanitario e che renda immediatamente operativo il disegno di legge presentato il 1 agosto in Regione sull’argomento".  

L'allarme dell'ordine di medici e infermieri 

Una ennesima aggressione che ha trovato la condanna degli ordine degli infermieri e dei medici di Roma: "Se si digita su google “aggressione” e “pronto soccorso”, si ha una idea dell’infinito: tale sembra infatti il numero delle aggressioni che subiscono infermieri e medici che si trovano a essere “i nostri eroi” nei pronto soccorso. Lo avevamo denunciato meno di un mese fa, e ora è toccato ad una infermiera del Sant’Andrea. A lei la nostra solidarietà: ma quando un fenomeno che sembra eccezionale diventa ripetitivo, allora ci si deve interrogare sulle sue cause strutturali, non solo sulla logica dell’emergenza, dalla quale pare che non si possa mai uscire. Insomma è un vero e proprio disagio sociale, e a pagarne il costo sono gli operatori sanitari - dichiarano in una nota congiunta il presidente dell'ordine degli infermieri Maurizio Zega ed il presidente dell’ordine dei medici di Roma Antonio Magi -.Anche per questo, e anche perché rispondendo ai compiti che ci sono affidati in quanto enti sussidiari dello Stato qualche idea in materia ce l’avremmo, - hanno concluso - chiediamo e richiediamo da tempo di essere ascoltati, e che si affrontino questo e altri problemi strutturali in adeguati confronti tra le autorità locali e le professioni sanitarie".
 

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