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Incidenti stradali

Tredici pedoni investiti e uccisi in due mesi a Roma e in provincia

Gli incidenti tutti sulle strade di Roma e provincia. Tra il 28 febbraio e il primo marzo le ultime due vittime

Tredici persone sono state investite e uccise sulle strade di Roma e provincia da inizio anno. Un bilancio ancora più drammatico se si aggiungono alla conta anche le morti di Said Abdel Malak Saad Shawky, investito il 29 dicembre in via Tripoli e morto dopo quattordici giorni di agonia a inizio 2023, oppure la tragedia all'interno del Car (il Centro Agroalimentare Roma) di Guidonia, dove un uomo è morto dopo essere stato investito da un camion che stava effettuando una manovra nell'area dell'agro mercato-ittico di Guidonia Montecelio. Un incidente sul lavoro costato la vita al pedone. O anche il ciclista anche lui travolto e ucciso mentre stava tornando a casa.

Due vittime in poche ore 

Tra ieri e oggi, ventotto febbraio e primo marzo, due uomini hanno perso la vita. Il primo in ordine di tempo in via di Val Fiorita. La vittima, Marian Tirnaveanu, è stato centrato da un uomo al volante di un suv, mentre stava attraversando la strada a ridosso della stazione Eur Magliana. Un impatto fatale avvenuto alle 21:30. Quel tratto di strada è ben illuminato, ma anche molto libero. E proprio sull'alta velocità ci sono delle indagini in corso. 

Dinamica simile a quella avvenuta alle quattro del mattino di mercoledì, sul lungotevere Maresciallo Diaz. In questo caso l'investimento è costato la vita a Pacheco Erazo Tomas Manuel, di quarantanni di origini peruviane. Il tratto di strada, illuminato, sarebbe sprovvisto di strisce pedonali, ma come nel caso dell'investimento avvenuto all'Eur la carreggiata senza auto invoglia a pigiare il piede sull'acceleratore, anche oltre i limiti di legge. 

Febbraio nero

Già sono tante, troppe, come detto le vittime di questo 2023. Venerdì scorso, meno di una settimana fa, Eros Moretti è morto a 34 anni. In viale Carmelo Bene, fra la rotatoria di via Monte Grimano e via Enzo Musumeci Greco, è stato investito e ucciso da un quarantenne al volante di una Opel Corsa. Filomena Baglivo, il quindici febbraio, è stata investita in provincia, a Castelnuovo di Porto, mentre stava per recarsi in stazione per raggiungere il treno della Roma nord, che non è mai riuscita a prendere.

Il febbraio nero ha raccontato anche le morte del giovane Emanuele Catananzi, 29 anni. Il ragazzo è deceduto a seguito di un incidente in via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca. Morto al Policlinico Tor Vergata dove era giunto in condizioni disperate, Emanuele è finito ucciso in una dinamica che per certi versi ricorda quella in cui ha perso la vita Francesco Valdiserri. Anche lui morto investito.

Ancora Rosa Russo, investita da un camion per la raccolta dei rifiuti e morta poco dopo, Gaia Burba investita sul Lungotevere Flaminio, a due passi dal teatro Olimpico, e morta il giorno dopo in ospedale, e Adrian Razvan Predescu, investito da un'auto a Tor Tre Teste e morto dopo 5 giorni

Le altre vittime

Pure gennaio è stato un mese terribile. Un giovane di 23 anni è morto dopo essere stato investito da un pullman privato, di quelli del trasporto dei passeggeri da Ciampino a Roma Termini. La Casilina, invece, è stata fatale per Gabriele Bianchi, morto investito da una moto. Anche Lorena Mora Narvalez, Alex TursiLorenzo Moi sono morti sulle strade di Roma. Incidenti dalle dinamiche diverse, ma con lo stesso drammatico destino. 

La protesta per la scarsa sicurezza

Nomi e numeri che alimentano il dibattito sul tema della sicurezza stradale. Secondo i dati Istat e Aci in Italia si muore di più che in Germania, Regno Unito e Spagna. Le cause principali sono distrazione, mancato rispetto delle norme e velocità eccessiva. Roma è la maglia nera del Lazio, complice anche il territorio vasto. Le oltre 100 persone decedute sulle strade del comune della Capitale e della sua provincia nel 2022, oltre 70 incidenti al giorno e un tasso di mortalità di 4,4 ogni 100mila abitanti fanno di Roma la capitale della mancata sicurezza stradale.

La scorsa domenica le associazioni FIAB- Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO e Clean Cities Campaign, si sono riunite in via Tripoli, dove fu investito (e ucciso) Said al grido "basta morti sulle strade".

Secondo Alessandra Bonfanti, responsabile Mobilità attiva Legambiente per Roma sono "necessarie politiche più incisive per trasformare la mobilità". Ecco perché i cittadini chiedono "città più vivibili, dove ci siano più strade e attraversamenti per pedoni e ciclisti e soluzioni che riducano i limiti a 30 chilometri orari". Secondo loro sarebbe "l'unica soluzione per generare una drastica riduzione del numero di incidenti provocata da autovetture e il numero di vittime sulle strade romane".

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