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Martedì, 23 Aprile 2024
Incidenti stradali

Incidenti mortali a Roma: "Numeri da guerra", più 20 % nei primi mesi del 2018

E' strage sulle strade della Capitale. Le soluzioni affrontate al tavolo sul tema della sicurezza stradale

Le ultime due giovani vittime della strada si sono registrate nelle ultime 24 ore: all'Acqua Acetosa, dove la sera di martedì ha perso la vita Marcio da Silva Arantes, centauro di 30 anni morto dopo aver perso il controllo della sua moto Honda 750 ed aver impattato prima contro un lampione della luce e poi contro un muretto. Nemmeno 12 ore dopo un secondo incidente mortale, con vittima un automobilista di 27 anni, deceduto sul posto dopo che la Ford Fiesta che stava conducendo è rimasta coinvolta in una carambola con due furgoni sulla Diramazione Roma Sud dell'autostrada A1. Dati che si incrementano a quelli dei primi tre mesi e mezzo di questo 2018, con un aumento del 20 per cento degli incidenti stradali mortali sulle strade di Roma

Incidenti mortali Roma 2018 

"Numeri da guerra che Roma non può accettare, già a marzo abbiamo raggiunto il numero totale di morti di Parigi o Berlino, che arrivano a 30-40 morti l'anno", le parole di Enrico Stefano, consigliere capitolino del Movimento Cinque Stelle e presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale che stamattina si è riunita per affrontare il tema della sicurezza stradale insieme a Polizia locale, Agenzia della mobilità, Municipi e Consulta cittadina per la sicurezza stradale, alla presenza dell'assessore ai Lavori pubblici del Campidoglio, Margherita Gatta e alla Mobilità, Linda Meleo. 

Diminuire le auto private 

Per Enrico Stefano "ci sono diverse direttrici di intervento, si può fare per esempio un discorso con la Polizia locale per la riduzione della velocità delle automobili aumentando i controlli, ma anche intervenire sulla cultura e sull'informazione già nelle scuole. Su questo sta facendo un lavoro importante la Consulta cittadina, ma anche il percorso che stiamo portando avanti con il dipartimento". Roma, ha sottolineato il presidente della commissione Mobilità, "ha un numero spropositato di auto, l'obiettivo principale è quello di spostare le persone dal trasporto privato a quello pubblico, e già così si riduce il numero di incidenti. Finché a Roma gireranno due milioni di macchine il problema si risolverà sempre parzialmente". 

Meno auto più trasporto pubblico 

Inoltre, ha sottolineato il consigliere del M5S, "su strade come Casilina e Prenestina che sono a sei corsie non si percepisce la velocità in auto, è vero che ci sono gli spericolati ma molti non percepiscono la velocità: bisogna intervenire sull'informazione, perchè i dieci secondi che si risparmiano correndo sono un pericolo". E sul trasporto pubblico, rispondendo a una proposta del VII Municipio, "va data comunque un'alternativa ai cittadini: non sono d'accordo con le giornate di sensibilizzazione con i mezzi gratuiti, perchè i cittadini che oggi non prendono il trasporto pubblico non lo prendono perchè non lo trovano conveniente e appetibile mentre il costo non è una barriera, quindi penso che non sia la gratuità che garantisce il trasporto pubblico".

Pochi autovelox 

A Roma, spiega Paolo Fedele del Nucleo Radiomobile della Polizia locale, "secondo i dati del ministero dell'Interno si è avuta una diminuzione degli incidenti senza feriti, ma purtroppo un +12 per cento di incidenti con feriti e un +20 per cento di incidenti mortali". I Vigili capitolini si dicono "in attesa di conoscere esattamente su quali attraversamenti pedonali e zone dell'Urbe dobbiamo porre più attenzione rendendoli più visibili anche di notte, spostando pattuglie e attivita' togliendole dal contrasto alla sosta selvaggia e altri servizi per alcune ore del giorno in alcune decine di zone, come le uscite dalle metro nell'ora di punta". 

Incrementare gli autovelox 

Per quanto riguarda il tema della riduzione della velocità, "gli autovelox mobili - prosegue Fedele - sono una ventina in tutto il Corpo e sono pochi, siamo in attesa di averne di nuovi e abbiamo suggerito di prenderli a noleggio. Ogni gruppo ne ha almeno uno, escono mattina e pomeriggio e con la bella stagione usciranno anche la sera, insieme agli etilometri, anche questi purtroppo in numero ridotto". 

Le 36 strade più pericolose di Roma 

Sul tema è al lavoro anche l'Agenzia della mobilità: "Abbiamo aperto un tavolo con la Prefettura e siamo al lavoro con loro per l'installazione di velox fissi su strade più pericolose - ha spiegato l'ingegner Fabrizio Benvenuti -. Finora abbiamo individuato un totale di 36 tratte stradali ad alto scorrimento che è come se fossero autostrade urbane, da alcuni tratti di via dei Monti Tiburtini a quasi tutta via Cristoforo Colombo: le sottoporremo al Prefetto, ma per alcune purtroppo temiamo che non si potrà avere il nullaosta e si dovrà intervenire con presidi mobili o altri interventi infrastrutturali".

101 progetti per la sicurezza stradale 

Per quanto riguarda la Consulta cittadina, spiega il vicepresidente Alfredo Giordani, "noi abbiamo fatto 101 progetti per la sicurezza stradale. La scorsa settimana c'é stato un incontro interforze con Vigili, Polizia di Stato e Carabinieri e abbiamo indicato alcuni interventi precisi da effettuare, a partire dalla tutela del pedone sulle strisce pedonali e dal controllo della velocità".

Nuovo capitolato per la segnaletica 

Per l'assessore Gatta "la sicurezza stradale è un tema che stiamo affrontando con molta attenzione. Ho personalmente fatto rivedere il capitolato per quanto riguarda la segnaletica, e ora sta per essere indetta una gara: siamo in contatto con Assosegnaletica e ho chiesto segnaletiche speciali più forti e visibili per gli attraversamenti fuori dalle scuole e dagli ospedali"

Campagne informative nelle scuole 

Come ha spiegato Linda Meleo, assessora alla Mobilità del Comune di Roma, "abbiamo coordinato il tavolo creato con le forze dell'ordine. L'idea è puntare sulle campagne informative e nelle scuole e con la Consulta lavoreremo tramite tutti i canali: dei 101 progetti elaborati dalla consulta ne abbiamo 20 già presenti e faremo di tutto per avviare queste opere, c'è la massima operatività per avviare le attività già presenti e per svilupparne per il futuro".

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