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Incidenti stradali

Buche in strada e altre trappole: l'odissea dei motociclisti romani

Il problema delle buche sulle strade della Capitale è atavico. Radici, rotaie dissestate e segnaletica carente sono altre trappole per i centauri che si organizzano e chiedono più attenzione

Buche come crateri, radici che sporgono sollevando il manto stradale, strisce rese scivolose dalla pioggia e dalla vernice della segnaletica orizzontale. E poi indicazioni carenti, tombini e cartelloni pubblicitari non a norma. Dura la vita dei motociclisti e scooteristi romani, come se non bastasse il già frenetico e caotico zigzagare tra le auto nel traffico cittadino. Stanchi di combattere quotidianamente con i mille pericoli delle strade dissestate, rischiando finanche di rimetterci la pelle, i centauri si organizzano sul web cercando di sensibilizzare e di coinvolgere nella loro "battaglia" cittadini ed istituzioni.

Le vie più "rischiose" della città richiederebbero piccoli e grandi interventi di manutenzione, ma troppo spesso divengono trappole letali: solo per citare i casi più recenti, lo scorso primo novembre in via Tuscolana è tornato a salire il triste bilancio delle vittime dei cartelloni killer, mentre in via Vigna Murata, strada ad alto tasso di incidenti al confine tra i Municipi XI e XII, a perdere la vita è stato un 70enne a bordo del suo scooter. Romatoday ha raccolto la testimonianza di Massimo Mancini, vice-presidente di "Buke'n Bike, occhio alla buca.it", sito nato nel 2005 dall'esigenza di documentare lo stato delle strade capitoline e di informare tutti i Municipi attraverso le segnalazioni degli utenti.

Municipio per municipio, strada per strada, il sito Internet del gruppo di moto-scooteristi raccoglie testimonianze, fotografie e denunce sulle tante insidie delle strade che richiederebbero una manutenzione costante. "Il problema delle buche è storico - racconta Mancini - e richiederebbe un'attenzione particolare. Invece la manutenzione è poca e i rischi che corriamo, di conseguenza, aumentano. I fondi che vengono dalle multe, per dirna una, dovrebbero essere utilizzati per legge per la manutenzione delle strade: ma che fine fanno queste risorse?" Sabato scorso il forum di centauri "Silver Wings community" ha organizzato un corteo contro le strade-killer per le vie del centro. "Eravamo un centinaio - dice Mancini -, veramente pochi se si considera che a Roma ci sono 600 mila, o forse più, scooteristi e motociclisti. Vogliamo organizzare una grande manifestazione per l'anno prossimo, cercando di coinvolgere più gente possibile".

"Una questione fondamentale - prosegue Massimo Mancini - è quella che poi sfocia in ambito legale, in caso di incidente: il motociclista che cade per una buca è abbandonato a se stesso. Bisogna chiamare i vigili, redigere un verbale, rivolgersi all'ufficio legale del comune, chiamare un avvocato. Al posto di questo sistema così farraginoso, andrebbero coinvolte le associazioni dei consumatori per fare da intermediari tra i cittadini motociclisti e gli enti locali". Tra le proposte concrete dell'associazione, c'è quella di realizzare uno schedario/database delle strade comunali, con una sorta di 'patente' con archivio storico delle opere di manutenzione (asfalti, rotatorie, guard‐rail problema annoso di noi motociclisti, segnaletica ecc).
 

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