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Cronaca

Inchiesta bus, la Procura chiarisce: Alemanno non è indagato

Il sindaco Alemanno non è indagato nell'inchiesta sulla presunta mazzetta di 600 mila euro che sarebbe stata versata dalla società Metropolitane Roma

La Procura di Roma interviene in merito ad illazioni e notizie circolate in questi giorni in seguito agli sviluppi del caso della cosiddetta “inchiesta bus”.

La precisazione riguarda direttamente la posizione del sindaco Gianni Alemanno che non è indagato nell'inchiesta sulla presunta mazzetta di 600 mila euro che sarebbe stata versata per una commessa  dalla società Metropolitane Roma.

Gli indagati nell'inchiesta sulla presunta tangente da 600 mila euro per la fornitura di 42 bus per il corridoio della mobilità Laurentina sono sei: l'ex ad di Breda Menarini Roberto Ceraudo, colui che avrebbe versato la mazzetta, l'imprenditore Edoardo D'Incà Levis, il quale sostiene di aver predisposto il 'fondo nero' per la tangente, Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, e Marco Iannilli, commercialista di Cola. Indagato anche l'ex ad dell'ente Eur, Riccardo Mancini, destinatario per l'accusa di una parte della tangente. L'impennata alle indagini l'ha data D'Incà Levis parlando del riferimento di Ceraudo alla "segreteria di Alemanno" come destinataria della tangente. Lo stesso Ceraudo ai pm ha precisato che la tangente erano "soldi alla politica romana".

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