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Cronaca

Cene elettorali, nell'inchiesta Piccolo Ciardi rischia il processo

Il delegato alla sicurezza del sindaco e consigliere Pdl sarebbe accusato di finanziamento illecito ai partiti

Finanziamento illecito ai partiti. E' questa la motivazione per cui, Giorgio Ciardi, consigliere comunale del Pdl e delegato del sindaco per la Sicurezza, potrebbe rischiare l'apertura di un processo a suo carico. Nel mirino ci sarebbero 30 mila euro di finanziamenti per quattro cene elettorali. I pm Paolo Ielo, Mario Palazzi e Barbara Sargenti gli hanno notificato, insieme ad altri indagati, l'avviso di chiusura delle indagini. Ciardi si difende: "Ho piena fiducia nell'operato della magistratura e sto valutando la presentazione di una memoria difensiva e di tutti gli atti che saranno utili a chiarire la mia posizione e l'accertamento della verità".  

L'inchiesta è la stessa che ha travolto nell'estate dello scorso anno l'allora vicepresidente del consiglio comunale Samuele Piccolo arrestato nel luglio del 2012 con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, appropriazione indebita e finanziamento illecito ai partiti.

Giorgio Ciardi, oltre a essere "collega" di partito di Samuele Piccolo è anche un "collega" di lavoro. Dal settembre del 2008 infatti Ciardi lavora per le aziende del "gruppo Piccolo". Il sistema che gli inquirenti attribuirebbero a Ciardi è lo stesso che ha travolto la famiglia Piccolo. Con i soldi "guadagnati" grazie all'evasione fiscale sono state finanziate diverse cene elettorali. Quelle di "mister preferenza" Samuele Piccolo ma, secondo quanto emerge dalle ultime indiscrezioni giudiziarie, potrebbe essersi ripetuto lo stesso sistema anche per quelle del consigliere Ciardi. In totale, quasi 30 mila euro, 29 mila 840 euro per la precisione, per quattro cene elettorali.

Altre tre persone potrebbero subire la stessa sorte del consigliere Ciardi. Sono Laura Magrì, Andrea Putrino ed Ezio D'Angelo, assessore ai Lavori Pubblici dell'VIII Municipio.

Ciardi si è dichiarato fiducioso "nell'operato della magistratura" e ha spiegato che sta "valutando la presentazione di una memoria difensiva e di tutti gli atti che saranno utili a chiarire la mia posizione e l'accertamento della verità. Mi auguro - ha aggiunto Ciardi - che questa vicenda possa chiarirsi nel più tempo breve possibile per evitare ombre sulla mia persona e sul mio comportamento istituzionale".

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