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Inceneritore ad Albano, i cittadini sul piede di guerra

Inceneritore sì o inceneritore no? E’ la domanda che ormai da mesi e mesi si pongono tanti cittadini di Albano, luogo destinato ad ospitare un nuovo impianto di termovalorizzazione della Regione Lazio

Il termovalorizzatore la cui costruzione è prevista ad Albano laziale sarà in realtà un gassificatore alimentato in ingresso dal cosiddetto CDR (ovvero materiale riciclabile come carta, legno, plastica, stracci e gomma) arricchito di carbon cock.

Verrà realizzata un ulteriore cava nella discarica di Roncigliano destinata ad ospitare i rifiuti speciali di scarto dell'incenerimento, i cui costi di mineralizzazione e vetrizzazione (ossia la trasformazione in vetro) sarebbero molto alti.

Da  diversi procedimenti chimici ne risulterà prodotta energia elettrica, che avrà però un alto costo di mercato, perché prodotta da fonti non convenzionali e rinnovabili, con poche ricadute positive sulla cittadinanza in termini di risparmio sulla bolletta, ma con alti guadagni per chi gestirà l'impianto.

Viene da chiedersi: non sarebbe meglio puntare allora sulla raccolta differenziata come previsto dagli obiettivi della Regione Lazio? “Dipende che tipo di raccolta differenziata”, spiega Claudio Fiorani Segretario dei Verdi di Albano Laziale, “quella delle tipiche campane è destinata proprio a ricavare CDR da destinare negli impianti di termovalorizzazione e spesso i comuni favoriscono questa forma perché hanno contratti con la dirigenza degli impianti di incenerimento che richiedono un'alta percentuale di rifiuti di combustione. Questa percentuale tenderebbe a ridursi drasticamente se si iniziasse un serio programma di raccolta differenziata porta a porta destinata invece all'industria del riciclaggio, insomma la costruzione di un inceneritore e le campane si può dire che siano un disincentivo psicologico alla raccolta differenziata, tanto poi non viene nulla riciclato, ma bruciato!”.
 
Da circa un anno proprio ad Albano è attivo un comitato cittadino contro la costruzione dell’inceneritore in cui sono riuniti cittadini, organizzazioni ambientaliste e politiche: l’attività del comitato si è intensificata nell’ultimo periodo quando dopo una prima valutazione d’impatto ambientale negativa ne è stata prodotta un'ulteriore positiva nonostante non fossero mutate le condizioni rispetto alla precedente valutazione.

La scorsa settimana, così come si legge in un comunicato del coordinamento, è stato depositato un ricorso al TAR del Lazio per ricorrere contro la nuova valutazione di impatto ambientale e il 5 dicembre in un sit-in sotto la sede della  Regione Lazio i cittadini di Albano sono tornati a chiedere un confronto improntato sul dialogo e la chiarezza.
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