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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

In fiamme lo Studio 5 di Cinecittà: è giallo sulle cause, indaga la Procura

Non è chiara la dinamica che avrebbe causato l'incendio di questa notte. Non sono emersi elementi che facciano pensare al dolo, ma non sono stati rilevati neanche problemi elettrici

E' giallo sulle cause dell'incendio scoppiato la scorsa notte nello Studio 5 di Cinecittà. Lo scenario di grandi pellicole di felliniana memoria ha preso fuoco e il perché è ancora un mistero. La Procura ha aperto un fascicolo per incendio e sulle cause sta appunto indagando. Sembra da escludere l'ipotesi del dolo per il quale dai primi rilievi degli investigatori non sarebbero finora emersi elementi. La porta di accesso infatti non sembra essere stata forzata, né sono state trovate tracce di liquido infiammabile o di inneschi.

Tuttavia, secondo quanto accertato finora, non sembra che siano stati problemi elettrici a generare le fiamme. Da qui l'incertezza. Dalla società di Luigi Abete però tranquillano a mezzo stampa che il teatro 5 "non ha subito danni rilevanti", che dovrebbe tornare "agibile entro fine agosto", e che "i sistemi antincendio hanno funzionato efficacemente contribuendo a limitare i danni". La struttura, lo ricordiamo, se in passato è stata teatro di film del calibro di Amarcord e La Dolce Vita ma anche di tante popolari trasmissioni televisive, oggi veniva utilizzata come una sorta di magazzino.

L'incendio ha richiamato l'attenzione del mondo politico e culturale romano, e non solo, sì per la celebrità della struttura ma anche per la minaccia che incombe proprio sulla patria del cinema: la possibile dismissione e chiusura degli Studios. E sono proprio i lavoratori in presidio, che da giorni stanno occupando i locali sulla Tuscolana, i primi a commentare quanto accaduto.

"Non ci siamo accorti di nulla al presidio. Stavamo dormendo. Poi la mattina abbiamo letto la notizia ed abbiamo saputo cosa era successo". Così i lavoratori degli Studios che stanno protestando da diversi giorni a Cinecittà dove questa notte è divampato un incendio. "Lo studio 5 è proprio al centro di Cinecittà - hanno aggiunto -, e probabilmente il fumo è stato spinto in una direzione diversa da quella dove stiamo noi, ovvero l'ingresso sulla Tuscolana. Siamo lontani da lì. Per questo non ci siamo accorti di niente". "Siamo molto dispiaciuti - hanno commentato - e profondamente addolorati per quanto è successo. Lo studio 5 ha un valore inestimabile e non è possibile che debba essere distrutto in questo modo". In quale modo? Ancora non è chiaro e mentre gli inquirenti indagano nel mondo politico è già polemica, e qualcuno non crede all'ipotesi incidente.  

"Va in fiamme Cinecittà, ma questa volta non è un film, purtroppo. Sembra che ci sia un piano predisposto a tavolino per far crollare, pezzo dopo pezzo, il simbolo del cinema in Italia e nel mondo". Lo afferma in una nota il senatore dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica. "Auspico che le forze dell'ordine facciano luce sull'accaduto al più presto e chiedo ai ministri Ornaghi e Fornero di verificare la situazione degli Studios - continua Pedica -. Se non si avranno notizie trasparenti arriveremo alla Procura della Repubblica per capire se ci sono stati accordi per favorire la cementificazione".

"Da subito l'Italia dei Valori si è schierata al fianco delle maestranze in mobilitazione contro il piano industriale che rischia di produrre solo licenziamenti e di trasformare un monumento del cinema nazionale e internazionale in una colata di cemento - conclude il senatore, che ha già presentato un'interrogazione -. Ad Abete, atteso nella prossima audizione in Senato, chiediamo di chiarire la situazione e risponda sulla situazione del Teatro 5 e degli Studios".

Anche dal Pd si chiede chiarezza e si approfitta per ribadire le posizioni in merito alla protesta. "L'incendio nei famosi studios di Cinecittà è inquietante e la protesta dei lavoratori deve essere ascoltata di più anche dal ministero". Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Enrico Gasbarra, a margine della prima assemblea dell'ascolto in corso a Isolaliri, nel Frusinate. "La proprietà - ha aggiunto Gasbarra- deve avviare subito un tavolo di confronto con tutte le forze sindacali allo scopo di presentare un piano industriale perché la perdita dei lavoratori di Cinecittà significa la perdita di un pezzo di storia del nostro Paese".
 

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