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Cronaca Pomezia

Incendio a Pomezia, Lorenzin: "Non c'è amianto". Asl al sindaco: "Bonificare area"

La Asl dispone "con urgenza gli opportuni provvedimenti per assicurare la tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali presenti e la contestuale bonifica del sito"

Resta caldo il tema dell'inquinamento ambientale dopo l'incendio a Pomezia della Eco-X. La Asl Roma 6, con una lettera urgenta, ha scritto al sindaco Fabio Fucci, a seguito della scoperta della presenza di fibre di amianto nelle lastre di copertura dei capannoni dello stabilimento.

Una lettera in cui si chiede di disporre "con urgenza gli opportuni provvedimenti per assicurare la tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali presenti e la contestuale bonifica del sito, nel rispetto della normativa vigente a tutela della salute pubblica previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Velletri".

La Regione Lazio, tuttavia, attraverso il Centro di riferimento Regionale Amianto (CRRA) ha rassicurato la cittadinanza sulla possibile aero dispersione di fibre di amianto: I risultati degli accertamenti con le micro fotografie non confermano una significativa dispersione di fibre di amianto all’intorno dello stabilimento, il particolato raccolto mostra l'assenza di fibra di amianto e allo stesso tempo mostra una prevalenza di materiale organico di micro particelle inorganiche e rare fibre vetrose artificiali. Il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni e verranno al più presto resi noti ulteriori risultati", si legge in una nota.

Notizia confermata anche dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo al Question Time alla Camera sull'incendio allo stabilimento Eco X di Pomezia: "Tutti i prodotti fuori da quest'area debbono essere accuratamente lavati prima del consumo".

La stessa Regione che, in un altro comunicato, sottolinea come l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana nei loro dati abbiano rilevato la totale assenza di Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici) nelle zone di Ardea, Pomezia, Lanuvio, Aprilia, Anzio e Genzano dove sono stati esaminati il trifoglio e l'orzo dal campo, insalata, il grano, le foglie di fava e carciofo, fieno misto, prato per pascolo ovini, scarola, insalata, bieta, lattuga, piselli e foglie. Il monitoraggio proseguirà anche nei prossimi giorni e verranno inoltre comunicati i dati relativi alla eventuale presenza di diossine", osì in un comunicato la Regione Lazio.

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