Incendio a Porta Portese 2: in fiamme i vestiti abbandonati sul piazzale dopo il mercato
Sul posto la polizia locale. La denuncia di un cittadino: "Zona abbandonata a se stessa di cui si parla purtroppo solamente per fatti di cronaca e di degrado"
La mattina il mercato, la sera l'incendio di alcuni capi d'abbigliamento lasciati sulla piazza dai venditori non autorizzati che piazzano i loro lenzuoli nell'area dopo le 13:00. A prendere fuoco abiti e spazzatura, con il rogo che si è poi alimentato interessando alcune sterpaglie. L’intervento dei soccorritori domenica 1 maggio in piazzale Pino Pascali, dove la mattina era stato allestito il mercato conosciuto come Porta Portese 2 o Porta Portese Est Palmiro Togliatti.
Numerose le chiamate arrivata al 112 una volta notata una densa colonna di fumo avvicinarsi pericolosamente alle abitazioni adiacenti all'area di piazzale Pino Pascali intorno alle 19:30. Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti del V gruppo Casilino della polizia locale di Roma Capitale che hanno quindi richiesto l'intervento dei vigili del fuoco. A spegnere le fiamme il personale dell'Associazione gestione servizi Porta Portese Est.
A raccontare come si sia sviluppato l'incendio Marisa Tancredi, presidente dell'Associazione gestione servizi (Ags) Porta Portese Est, che si occupa della gestione, organizzazione e pulizia dell'area una volta terminato il mercato. "Ero impegnata nella pulizia dell'area in via Gino Severini quando un ragazzo ci ha indicato la presenza di un incendio divampato vicino un muretto fra piazzale Pascali e viale Togliatti".
Deputata alla pulizia dei rifiuti lasciati dai mercatali: "Una volta localizzato il fumo siamo andati sul posto con il nostro mezzo di safety security ed abbiamo spento noi stessi l'incendio con due estintori che abbiamo in dotazione". Sul posto la polizia locale ha quindi richiesto l'intervento ai vigili del fuoco "ma quando sono arrivati l'incendio era già spento".
Ma chi ha lasciato i vestiti in strada alla fine del mercato? Lo spiega ancora Marisa Tancredi "a prendere fuoco sono stati i vestiti abbandonati dai rom che dopo le 13:00 arrivano nell'area e mettono in terra i loro lenzuoli per vendere ciarpame ed altri prodotti di dubbia provenienza". "Venditori abusivi, non autorizzati dall'Ags a posizionare la loro merce nell'area - sottolinea la presidente -. Arrivano sempre dopo le 13:00, quando la polizia locale alla fine dell'orario del mercato si allontana dalla zona".
Ma chi ha appiccato l'incendio?, lo spiega ancora la signora Tancredi "Penso sia stato un uomo ubriaco, che si trovava in zona con una donna pochi minuti prima che divampassero le fiamme. Non è la prima volta che lo fa, già in passato aveva dato fuoco a rifiuti e cassonetti"
"Non sono stati i mercatali di Porta Portese Est a lasciare quei rifiuti sul piazzale - conclude Marisa Tancredi - ma i rom che allestiscono le loro bancarelle abusive. Noi l'area la ripuliamo sempre a dovere, raccogliamo i rifiuti e li portiamo in due compattatori che si trovano uno a piazzale Pascali e l'altro sulla Togliattti. Per fortuna domenica mattina avevano tagliato le sterpaglie vicino a largo Pascali e l'incendio non ha preso forza. Ma ci tengo a precisare che siamo stati noi a spegnere le fiamme e che quei vestiti in strada non sono stati abbandonati dai nostri associati".
Un incendio non nuovo nella zona, come denuncia Giulio Mattone, residente nella zona di Casale Rosso. "Per fortuna avevano da poco tagliato l'erba e le sterpaglie altrimenti l'incendio avrebbe potuto avere conseguenze più gravi, soprattutto per chi vive nei palazzi che affacciano su largo Pascali. Sono anni che ci battiamo per la riqualificazione di questo piccolo quartiere che si trova fra il Collatino, Centocelle e Quarticciolo. Una zona abbandonata a se stessa di cui si parla purtroppo solamente per fatti di cronaca e di degrado. Proprio qui lo scorso anno venne trovata senza vita una transessuale, ma da allora poco è stato fatto per riqualificare la zona, se non da alcuni cittadini che si sono rimboccati le maniche cercando di dare decoro al quartiere. Vorremmo che la parola quartiere dormitorio scompaia dalle nostre vite e che questa zona possa usufruire di parchi e spazi sociali dove poter fare cultura invece di dover sempre richiamare l'attenzione per scene di degrado e episodi di cronaca nera".