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Cronaca Monteverde / Via Bernardino Ramazzini

Monteverde, incendio alla Croce Rossa: il rogo appiccato da una senza dimora per scaldarsi

E' quanto accertato dalla polizia che ha denunciato a piede libero una 45enne. Le fiamme nell'area della tendopoli di via Bernardino Ramazzini

Ha acceso una bottiglietta con dentro dell'alcol per riscaldarsi dal freddo all'interno della vettura nella quale aveva trovato riparo. Questa la causa scatenante dell'incendio che nella serata del 5 gennaio si è sviluppato nel piazzale che ospita il parco mezzi della Croce Rossa Italiana a Monteverde. Un vasto rogo divampato intorno alle 22:00 nell'area adiacente allo spazio che ospita la tendopoli dove dimorano circa 400 migranti in via Bernardino Ramazzini. 

DENUNCIATA UNA SENZA FISSA DIMORA - Spento l'incendio gli agenti di polizia del commissariato Monteverde hanno accertato le cause delle fiamme denunciando una donna di 45 anni senza fissa dimora. La clochard, una donna italiana, ha riportato alcune bruciature alle mani. Medicata dai volontari della struttura è stata poi trasportata in ospedale per accertamenti. Diverso il destino della macchina nella quale si trovava, di un furgoncino e di due autoambulanze, andate carbonizzate prima che i vigili del fuoco riuscissero a domare l'incendio. Come fanno sapere dalla Cri i volontari hanno fornito massima collaborazione ai poliziotti ai quali hanno fornito le immagini video dell'area interessata dall'incendio. 

SOLUZIONI PER I SENZA DIMORA - Un incendio che ha acceso nuovamente il dibattito sull'Hub che ospita migranti e transitanti ospitati nella tendopoli allestita dai volontari della Croce Rossa di Roma. A mettere al centro dell'attenzione la necessità di assistere i senza fissa dimora la presidente della Cri di Roma Debora Diodati. "Per fortuna la signora senza dimora non ha riportato gravi danni e non c'è stato nessun ferito. Certo abbiamo i danni ai nostri mezzi. Credo che questo episodio sveli ancora di più il dramma di chi vive per strada soprattutto in periodi di freddo intenso. Una realtà a cui Croce Rossa è vicina nel fornire assistenza anche in queste ore sul territorio di Roma. Credo, però, che sia urgente e necessario trovare soluzioni più strutturate per dare riparo a queste persone. E' disumano che ci siano persone costrette a vivere in condizioni così precarie". 

ASSISTENZA AI SENZA FISSA DIMORA - La stessa Croce Rossa è difatti impegnata, con l'arrivo del freddo e del gelo, a dare assistenza alla persone senza dimora nelle varie zona di compenteza garantendo distribuzione di bevande calde, biscotti, coperte e giacconi. "Le unità di strada - scriveva la Croce Rossa di Roma lo scorso 4 gennaio - coprono varie zone della città a partire da quelle limitrofe alle stazioni. Il Comitato Area Metropolitana garantisce anche una postazione ambulatoriale itinerante ogni venerdì con personale medico ed infermieristico a rotazione nei punti di maggior afflusso di assistiti nelle zone di San Pietro, San Giovanni, Stazione Termini, Stazione Tiburtina e Stazione Ostiense. Unità di strada allestite per l’erogazione di bevande calde e giacconi o coperte, in appoggio a tutte le unità di strada Municipali e a copertura dei territori dei Municipi privi di un proprio servizio itinerante. A dare supporto anche le Sorelle dell'Ispettoratoe del Corpo Infermiere Volontarie presso il Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale". 

I DUBBI DI FABRIZIO SANTORI - Un vasto incendio che ha riportato in auge la questione della tendopoli di via Ramazzini, con il consigliere regionale di Fdi Fabrizio Santori a denunciare la pericolosità della sitazione creatasi a Monteverde con l'allestimento della tendopoli: "All'interno degli spazi della Croce Rossa Italiana che ospita la tendopoli di oltre 500 immigrati, in luogo dei 150 previsti, è andata in onda l’ennesima puntata di una struttura insicura e pericolosa che in questi mesi ha generato palesi e ripetute violazioni della convenzione sottoscritta tra la Cri e la Prefettura. Allora ci chiediamo il Prefetto di Roma, Paola Basilone, dopo questo ennesimo caso, intende autorizzare ancora una struttura così pericolosa e invasiva che quasi ogni giorno mette a repentaglio la vita degli stessi migranti e del quartiere che li ospita?

LA VERITA' - Consigliere in via della Pisana che conclude: "Fino ad oggi il centro è costato oltre 2,3 milioni di euro alla collettività, è possibile che non sia stato in grado di prevenire questo incendio o non abbia usato tutte le precauzioni del caso per evitarlo? E’ vero - si domanda ancora Fabrizio Santori - che il personale impiegato dalla Cri per lo svolgimento delle funzioni giornaliere non ha i requisiti necessari? Non accetteremo che questa situazione venga insabbiata senza che i romani sappiano cosa accade realmente in questi centri per immigrati".

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