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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza rifiuti, a Roma situazione esplosiva. Blocchi stradali e spazzatura data alle fiamme

A Ponte di Nona, così come al Quadraro, a bruciare sono stati i rifiuti in strada. Ama: "Situazione di crisi creata per chiusure e limitazioni negli sbocchi agli impianti"

L'emergenza rifiuti, oltre che sanitaria, rischia di diventare anche di ordine pubblico. Ieri a Roma è stata una giornata esplosiva, iniziata al Quadraro prima con un incendio a largo dei Quintili e poi con la protesta dei cittadini che hanno bloccato la via Tuscolana, quindi a Ponte di Nona dove un cumulo di rifiuti abbandonato da giorni in strada è stato dato alle fiamme, con una coltre di fumo nera che dalle 19 di martedì ha invaso il quartiere. 

I roghi dei rifiuti in città

A raccontare l'episodio a RomaToday, avvenuto nella periferia est della Capitale, è Pietro Dei Giudici, commerciante di zona: "Gli incendi qui stanno diventando ripetitivi e l'estensione di questi roghi può provocare anche danni alle vetture e alle case, rendendo l'aria irrespirabile e costringendo i cittadini a chiudere le finestre in questo periodo di calura. Inoltre i venti di questi giorni portano fumi e maleodori fino al centro commerciale di Roma Est. L'esasperazione della gente ormai sta diventando incontrollabile".

Quello andato in scena a Ponte di Nona viene etichettato dai residenti come uno smaltimento "fai da te", anche la natura del rogo è ancora tutta da verificare. Così come bisognerà determinare quale mano lo abbia appiccato. "La gente è stanca - sottolinea ancora Pietro Dei Giudici - I rifiuti sono sempre più alti, fino alle finestre delle abitazioni". Parole che risuonano simili a quelle dette, nella mattinata di martedì sempre al nostro quotidiano, da Alessandro Conti residente della zona vecchia del Quadraro e titolare di un centro revisioni in via Columella, proprio a due passi dal largo dei Quintili scenario - anche questo - di un rogo di rifiuti.

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La protesta del Quadraro 

E proprio il Quadraro nel pomeriggio è sceso in piazza a manifestare, con gli automobilisti in transito che si sono visti invadere via Tuscolana. Il flashmob di protesta, che ha bloccato il traffico per alcuni istanti, è stato organizzato dal 'Comitato spontaneo Quadraro vecchio' al termine di una serie di incontri tra le varie realtà del territorio. La protesta, durata alcuni minuti, si è conclusa senza altre conseguenze. "Siamo molto preoccupati dai roghi di rifiuti che si stanno moltiplicando. Non vogliamo le montagne di spazzatura e non vogliamo respirare diossina", hanno detto in coro i residenti del quartiere. 

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Bruciati anche cassonetti

I roghi in città, oltre i cumuli di spazzatura che invadono le strade, nelle ultime settimane hanno coinvolto pure diversi cassonetti affossando ancora di più la macchina della raccolta dell'immondizia. Sono stati infatti distrutti da incendi - dolosi e accidentali - oltre 30 contenitori Ama. Casilino, Monte Mario, Prati, Ostiense e Ostia, le zone più colpite. 

Numeri in continuo aggiornamento, che seguono altri 80 incendi di rifiuti e cassonetti che si sono registrati dall'1 all'8 luglio, con una media di dieci contenitori Ama dati alle fiamme ogni notte. Zone più colpite - nella prima decade del mese - il Tuscolano, Tor Bella Monaca e il resto della periferia est della Capitale. A Trastevere, invece, una piromane è stata fermata dopo aver incendiato e distrutto tre contenitori dei rifiuti.

La giustificazione di Ama

Così, tra cittadini ormai stanchi, rifiuti in strada dati alle fiamme e cassonetti distrutti dagli incendi, quindi inutilizzabili, impazza il solito rimpallo politico con la sindaca Virginia Raggi che si dice pronta a firmare l'ordinanza per riaprire la discarica di Albano Laziale. Ama, dal canto suo, con una nota ha provato a giustificare il perché di questa situazione di crisi che dura ormai da settimane: "La situazione di crisi, che si è venuta a creare con la chiusura della discarica di Roccasecca e le ricadute conseguenti, da inizio aprile, sulle possibilità di accettazione agli impianti di trattamento del Lazio, unitamente ad eventi improvvisi che hanno limitato o bloccato la capacità delle lavorazioni di impianti laziali e anche di altre regioni, sta continuando purtroppo a causare ad Ama problemi nella fase di raccolta dei rifiuti sul territorio".

La municipalizzata sostiene che "ha fatto e sta continuando a fare qualunque sforzo per attenuare il più possibile i disagi per i cittadini. Da circa tre mesi sono stati attivati due tavoli istituzionali molto importanti, presso la Prefettura di Roma e presso il Ministero della Transizione Ecologica: tavoli che nei prossimi giorni dovrebbero portare a soluzioni nel breve, medio e lungo periodo".

Nella nota Ama conclude che "confida che, nell'interesse dei propri lavoratori e dei cittadini di Roma, tali soluzioni possano essere messe in atto in tempi brevissimi".

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