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Venerdì, 29 Marzo 2024

VIDEO | Inaugurata la "Casa di Leda", alternativa al carcere per le detenute con minori

Le immagini della struttura, bene confiscato alla mafia, che oggi accoglie le donne che dovrebbero scontare una pena a Rebibbia. Il ministro Orlando: "Impediamo così ai bambini di crescere ingiustamente in una prigione".

Nel pomeriggio di oggi, martedì 11 luglio, è stata inaugurata la Casa di Leda. Si tratta di una prestigiosa villa dell’Eur, confiscata alla criminalità organizzata e destinata ad ospitare detenute con i loro figli.  Minori in età scolare che, grazie alla sinergia messa in campo con l’ente di prossimità, sono stati iscritti a tempo di record nelle scuole dell’infanzia municipale.

Alla cerimonia, partecipata dalle tante realtà associative che hanno contribuito alla riuscita del progetto, era presente una discreta delegazione della giunta comunale. “Quest’amministrazione – ha ricordato Virginia Raggi – è arrivata in corsa  in un processo che era già partito. Siamo stati orgogliosi di poter collaborare alla riuscita di questo progetto, che è frutto di una sinergia ed è indicativo del fatto che, quando si ha un obiettivo comune, si può lavorar a prescindere dalle divisioni politiche. Inoltre – ha sottolineato Raggi – l’idea è stata partorita dalle associazioni e quindi nasce dal basso. Sono davvero orgogliosa di aver preso parte a questo processo che aiuta la società a farsi comunità, aiutando le persone in difficoltà”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di molti degli attori istituzionali presenti, dal funzionario del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria al Ministro della Giustizia. “Sono stato raggiunto da inviti a desistere, da proteste che al contrario mi hanno dato la determinazione di andare avanti. Chi però oggi protesta – ha sottolineato il Ministro della Giustizia – non faceva dei grandi proclami quando qui c’era la criminalità organizzata. Inoltre se nelle ville intorno dovesse esservi qualcuno tratto agli arresti domiciliari, dubito che si formerebbe un comitato per cacciarlo via. Questa visione della società, classista e razzista, è da respingere”.

Il ministro, vero mattatore dell’appuntamento, ha inoltre ringraziato la sensibilità di quattro donne che hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Leda Colombini, che ai diritti dei detenuti ha consacrato la propria esistenza. Luisa Todini, ex presidente della Fondazione Poste Italiane che “ha lavorato perché questo intervento non fosse isolato ma frutto di un ragionamento più complessivo”. L’ex Assessore capitolino Francesca Danese ed infine Virginia Raggi. “Ringrazio la Sindaca perché questo tipo di iniziative – ha fatto notare il ministro Andrea Orlando – sono giuste, ma non portano grande consenso. Dunque non era scontato riuscirvi. Ed invece bbiamo lavorato insieme per un obiettivo giusto”.

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