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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Giuseppe Guttadauro, da Bagheria all'Axa: chi è il "dottore" di Cosa Nostra

Secondo l'accusa Guttadauro gestiva un maxitraffico di droga, frequentava il jet set romano e disprezzava i nuovi boss

Fratello del cognato di Matteo Messina Denaro, già condannato per mafia in via definitiva nel 1996, nel 1999 e nel 2002 e ormai stabilito a Roma dopo la scarcerazione. Giuseppe Guttadauro, detto "il dottore", è un esponente di spicco di Cosa Nostra palermitana. Un pezzo grosso arrestato, insieme al figlio la scorsa domenica, 13 febbraio. 

I carabinieri del ros, con il supporto dei colleghi del comando provinciale di Palermo e dello squadrone cacciatori Sicilia, lo hanno raggiunto nella sua casa all'Axa, il quartiere "dei vip" disteso lungo la via Cristoforo Colombo, tra l'Eur e Ostia. Qui, Guttadauro - 73 anni - vive in un appartamento nei pressi della centrale piazza Eschilo e ora è ai domiciliari. Il figlio Mario Carlo, anche lui arrestato, è invece finito in carcere.  

Ai due, indagati per associazione mafiosa, viene contestata l'appartenenza alla famiglia di Cosa Nostra di Palermo-Roccella, inserita nel mandamento di Brancaccio-Ciaculli. Giuseppe e Mario Carlo Guttadauro sarebbero "intervenuti" sulle più significative dinamiche del mandamento mafioso di Villabate-Bagheria.

Chi è Giuseppe Guttadauro

Già medico chirurgo presso l'ospedale Civico di Palermo, che gli è valso l'appellativo di "dottore", nel 1984 è stato arrestato la prima volta per associazione mafiosa. Arrestato nuovamente nel 1994, divenne il capo del mandamento di Brancaccio dopo l'arresto e la conseguente carcerazione dei capimafia di chi lo precedeva. Guttadauro fu arrestato nel novembre del 2002 nel corso dell'operazione antimafia detta "Ghiaccio" durante la quale lo stesso Guttadauro ricevette un ulteriore mandato di arresto. Nell'occasione i carabinieri del ros, nel corso di intercettazioni ambientali all'interno della casa di Guttadauro, registrarono conversazioni tra quest'ultimo e dell'ex assessore alla sanità di Palermo.

Per il caso Cuffaro, Guttadauro venne condannato a 13 anni e 4 mesi di carcere. Il 3 marzo 2012 il boss è stato scarcerato per aver scontato la sua pena con una riduzione per buona condotta di 800 giorni. Ormai a Roma, però non voleva ritirarsi. Le indagini che hanno portato al suo arresto domenica scorso, hanno fatto luce sui movimenti e le attività di Giuseppe Guttadauro. Secondo gli inquirenti avrebbe mantenuto i contatti con Cosa Nostra anche attraverso il figlio, che ne avrebbe "mediato" le interlocuzioni con gli altri indagati attivi a Palermo.

Le intercettazioni riportate da PalermoToday

Il desiderio di espansione

Le intercettazioni hanno inoltre rivelato le aspre critiche mosse dal "dottore" alle nuove generazioni di mafiosi. Guttadauro senior, secondo il racconto degli investigatori, rappresentò al figlio l'esigenza di "evolversi", pur rimanendo ancorati ai principi di Cosa Nostra. Tra le vicende in cui i carabinieri hanno registrato l'intervento di Giuseppe Guttadauro anche un traffico di stupefacenti e i rapporti con i vertici pro-tempore della famiglia mafiosa di Bagheria. Guttadauro, inoltre, avrebbe progettato un traffico di droga con l'estero, finanziato da alcuni sodali palermitani, attraverso un cittadino albanese, per reperire hashish e prevedendo anche un canale per l'approvvigionamento di cocaina dal Sudamerica.

I rapporti con gli ambienti romani

In questo contesto i carabinieri del Ros hanno registrato anche il ruolo di un assistente di volo e consigliere del Pd nel IX Municipio, in rapporti con Guttadauro. Quest'ultimo avrebbe dovuto trasportare 300mila euro in Brasile nel momento in cui il carico di droga dal Sudamerica fosse arrivato in Olanda.

Le indagini, infine, hanno alzato il velo anche sulla "considerazione" della quale Giuseppe Guttadauro godeva anche in determinati ambienti di Roma. A lui, infatti, sarebbe stato chiesto di intervenire, dietro la promessa di un lauto compenso, per la risoluzione di un contenzioso dell'ammontare di 16 milioni di euro che una facoltosa donna romana aveva con una banca. Guttadauro, secondo quanto rivelano i carabinieri, non avrebbe esitato a prospettare, in caso di esito infruttuoso del proprio intervento, "di passare alle vie di fatto", incaricando qualcuno di malmenare le persone che riteneva stessero ostacolassero la soluzione della vicenda tra cui l'ex Ministro Mario Baccini, consigliere di opposizione nel comune di Fiumicino.

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