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Cronaca

De Tomasi telefona ancora e minaccia la Sciarelli a "Chi l'ha visto?"

Giuseppe De Tomasi ha telefonato durante l'ultima puntata di "Chi l'ha visto?" inveendo contro la Sciarelli e accusando la trasmissione di speculare sul caso Orlandi

Per la Procura è il "Mario" del sequestro Orlandi, per lecronache della mala romana è Sergione. Giuseppe De Tomasi, che fra le altre cose è stato vicino alla Banda della Magliana, torna a "colpire" e telefona ancora una volta alla trasmissione "Chi l'ha visto?". Questa volta nessuna rivelazione, solo infamie e attacchi prima ai centralinisti del programma e poi a Federica Sciarelli, la conduttrice. Durante la puntata, andata in onda il 16 maggio 2012, nella ricostruzione della sparizione della Orlandi, la Sciarelli mostra nuovamente le foto di De Tomasi (divulgate dalla polizia) mentre gestisce un giro di usura. De Tomasi chiama in diretta e minaccia i telefonisti di morte ("bombe e carri armati") e quando la telefonata viene mandata in onda inveisce contro la Sciarelli e la trasmissione accusandoli di speculare sulla vicenda della Orlandi. A quel punto la conduttrice perde le staffe. E, come sappiamo, non era il primo intervento a "Chi l'ha visto?" quello di De Tomasi.

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Nel 1983, secondo la procura, usando lo pseudonimo di "Mario" chiamò la famiglia Orlandi affermando di aver visto Emanuela, dopo la sua scomparsa, insieme ad un'altra giovane e un uomo che vendevano cosmetici. Il 3 maggio 2010 però telefonò direttamente a "Chi l'ha visto?" smentendo di essere lui quel "Mario". E quando Federica Sciarelli gli chiese un'intervista lui disse di essere così malato da non poter camminare. Nelle foto diffuse dalla polizia dopo l'arresto però lo si vede in macchina mentre gestisce in prima persona i rapporti con le vittime dell'usura. Nella serata di ieri, quando la stessa giornalista gli faceva notare che era la procura a dire che Mario era lui, De Tomasi ha risposto: "Ho chiesto di fare prove audio, ma non me le hanno fatte fare".

C'è però una doverosa precisazione da fare. Una precisazione che negli anni non ha impedito che si continuasse ad identificare in De Tomasi il "Mario" della telefonata. La voce di Mario infatti non potrebbe essere quella di Giuseppe De Tomasi in quanto all’epoca della scomparsa della Orlandi era detenuto (arrestato il 21 giugno 1983 – ordinanza Lupacchini).

CHI E' DE TOMASI - Lo chiamavano “Chiattone” per aver raggiunto i 220 kg ed è stato, fino dagli anni ‘70, un personaggio legato a doppio filo con i maggiori esponenti della criminalità romana. Amico di Proietti e Nicolini, “protetto” di De Pedis e del gruppo dei testaccini. I suoi interessi spaziavano dal mondo dell’usura (all’interno del quale stringeva forti rapporti con quelli che venivano definiti gli usurai di Campo de’ Fiori), al gioco d’azzardo (organizzato in ville dai proprietari compiacenti), ai videopoker illegali per finire (in tutti i sensi) agli ippodromi e ai cinodromi. E' stato arrestato nel luglio 2011 per aver messo in piedi un giro di usura ed estorsioni che ha fatto centinaia di vittime. Imprenditori, medici, commercianti e personaggi dello spettacolo, con movimenti di denaro quantificati di oltre 100 mila euro a settimana.

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