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Cronaca

Giovanni Manna, il dramma dell'anziano scomparso dal Gemelli: la gara di solidarietà non è bastata

Il corpo è stato trovato nel parco dell'Insugherata. A individuarlo un poliziotto da un elicottero che stava sorvolando la zona, per i controlli sulla città durante la manifestazione dei No Green Pass

"Grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno aiutato questi giorni. Chiediamo ora di rispettare il nostro dolore". Poche parole, ma toccanti. Così Matteo Manna nella serata di sabato 20 novembre ha annunciato su Facebook la morte del padre, Giovanni Manna, il 73enne scomparso la notte del 16 novembre dalla sala di attesa del pronto soccorso dell’ospedale Gemelli e trovato senza vita ieri, nel parco dell'Insugherata.

Un post accompagnato da un cuore spezzato che, in pochi minuti, è diventato virale. Già, perché la storia della famiglia Manna è una vicenda drammatica che racconta, ancora una volta, le brutali conseguenze di una malattia oscura come l'Alzheimer, ma - se si vuole trovare un aspetto positivo - anche dalla gara di solidarietà che per quattro giorni ha accompagno i figli nelle ricerche del loro papà. Mezza Roma, fisicamente, è scesa in strada per trovarlo. Altri hanno condiviso foto e descrizione sulle chat dei gruppi di quartiere e sui social. E poi gli appelli sui media, da RomaToday a 'Chi l'ha visto?'. Un tam tam diffuso.  

Ieri, addirittura un raduno. In centinaia si erano ritrovati proprio all'ingresso del Gemelli, lato eliporto su via Trionfale, per cercare il pensionato. I figli e i loro amici avevano setacciato l'area fino a Montemario. Nel pomeriggio di sabato, purtroppo, la tragica notizia del ritrovamento. 

Alle 16 circa gli agenti della polizia di Stato, a bordo di un elicottero in volo per vigilare sulla manifestazione dei no green pass a Roma, hanno notato il corpo di un uomo disteso sul prato del parco dell'Insugherata. Alle 16:15 una pattuglia del commissariato di Primavalle era lì. La squadra della Scientifica e l'arrivo dei familiari ha fatto il resto: quel corpo, era Giovanni Manna, ormai morto.

Adesso si indaga per capire cosa sia successo in tutte queste ore. Sarà invece l'autopsia a fare chiarezza sulle cause della morte. Giovanni Manna soffriva di Alzheimer, e si era allontanato dall'ospedale Gemelli, con tutta probabilità in stato confusionale, esasperato dall'attesa per la visita. 

Il figlio Matteo, con RomaToday, aveva ricostruito quanto accaduto la sera del 16 novembre, quella dell'ultimo contatto con il papà: "Nessuno di noi familiari a causa delle restrizioni Covid ha potuto accompagnarlo al Gemelli e stare con lui nella sala d'attesa. Così ho avvisato telefonicamente il personale del 118 che mio padre, che soffre di una lieve forma di Alzheimer, avrebbe potuto allontanarsi in quanto restio alle attese". E infatti Giovanni dal pronto soccorso ha telefonato al figlio dicendo di voler tornare a casa. "Chiaramente non essendone in grado l'ho invitato a desistere e rimanere in ospedale dicendogli che lo avrei raggiunto in breve tempo per riportarlo a casa". Ma così non è stato. Vana la corsa dei familiari. Dopo quattro giorni di agonia il drammatico epilogo.

La redazione di RomaToday si stringe alla famiglia.

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