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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

È morto a Roma Gianfranco Spadaccia, giornalista e storico leader radicale

È stato un giornalista dell'AGI, Agenzia Giornalistica Italia

Gianfranca Spadaccia, giornalista e leader storico del Partito Radicale di cui fu segretario, è morto oggi a Roma. Nato nella Capitale il 28 febbraio del 1935, laureato in giurisprenza, è stato un giornalista dell'Agi, Agenzia Giornalistica Italia con mansioni di caporedattore, e collaboratore di periodici e riviste. 

Politicamente, ha prestato la sua opera in diverse organizzazioni sin dai tempi dell'Università come l'Unione goliardica italiana e l'Unione nazionale universitaria dove getta la basi per il suo impegno in divenire, come spiega proprio l'Agi.

Entrato prima nel Partito Socialista Democratico Italiano, successivamente sposa la causa radicale partecipando nel 1955, alla fondazione del Partito Radicale, assicurando con Marco Pannella, continuita' al partito dopo la crisi del 1962 seguita al "caso Piccardi". L'impegno costante e appassionato, lo ha porta a diventare nel 1967 e nel 1968 e poi dal 1974 al 1976 direttamente segretario del Partito Radicale. Nel 1967 e il 1968 e' stato anche presidente del consiglio federale.

"Per me è stato come un fratello più grande e credo sia stato così per molti altri radicali. La sua morte è una grande perdita per me e il Paese tutto. Ciao Gianfranco", ha commentato Emma Bonino. Da sempre in prima fila, insieme a Marco Pannella, nel combattere la grandi battaglie radicali, dal divorzio all'aborto, dall'obiezione di coscienza alla riforma del diritto di famiglia sino alla depenalizzazione del reato di consumo di stupefacenti, Spadaccia è stato segretario del partito dal 1967 al 1968 e dal 1974 al 1976, oltre che deputato per due legislature e senatore per altre due.

"Con Marco e tanti altri - sottolinea sempre Bonino - siamo tra gli artefici di quella promozione e conquista dei diritti civili in Italia". Bonino ricorda anche quando Spadaccia venne arrestato, come segretario del Partito Radicale, insieme a lei stessa e ad Adele Faccio. Un gesto che, osserva, "spianò la strada alla depenalizzazione del reato di aborto e alla legge 194. Gianfranco - conclude Bonino - ha speso la sua vita nell'impegno politico, fino ad essere, più di recente, il primo Presidente di Più Europa". Carica oggi ricoperta da Riccardo Magi che confida che la figura dello storico leader radicale possa essere una guida nella lotta "per la democrazia e lo stato di diritto".

"Gianfranco Spadaccia, simbolo della storia del Partito Radicale e del riformismo italiano, ci ha lasciati. Voglio ricordarlo con questa foto, a un tavolino radicale: si vede anche Ada Rossi, la vedova del grande Ernesto, venuta a firmare per i referendum. Con Gianfranco ci siamo tenuti per la mano, assieme alla sua amata moglie Marina, nella casa di Monteverde, in segno di fraternità, nelle ultime ore della sua vita. La sua è un'eredità di libertà, battaglie, e responsabilità", scritto Francesco Rutelli sulla sua pagina Facebook. 

"Il cordoglio di tutti noi di Europa Verde per la scomparsa dell’amico Gianfranco Spadaccia, storico esponente radicale di grande valore, protagonista delle battaglie e delle conquiste per i diritti civili. Capogruppo durante la X legislatura nel Gruppo federalista europeo ecologista.  L'Italia perde un uomo politico che ha sempre goduto di grande stima e che lascia un segno profondo nella nostra storia civile e democratica", così in una nota i co-portavoce e il Presidente del Consiglio Federale Nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Marco Boato.

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