Gay Pride a Roma: l'orgoglio omosessuale invade la Capitale
La comunità Lgbt e le Istituzioni capitoline scendono in piazza per rivendicare l'uguaglianza del mondo gay e di tutte le minoranze
Colori, bandiere, sfilate di carri, cortei e lo slogan. E' il Roma Pride 2014 che, a vent'anni dalla sua prima edizione, torna nelle strade capitoline per ricordare e riaffermare con forza i diritti della comunità Lgbt. Diritti che, poco più di un mese fa, sono stati presi di mira da una protesta al Liceo Giulio Cesare. Il 7 giugno diventa così una nuova occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ma anche per invitare la politica a non dimenticare le fasce meno tutelate dei cittadini.
IL CORTEO - Siano esse quelle del mondo gay o di tutte le altre minoranze. 'Adesso fuori i diritti', questo lo slogan che, dalle ore 15, accompagna il corteo attraverso piazza della Repubblica, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell'Escquilino. Fino a piazza di Santa Maria Maggiore e infine via dei Fori Imperiali. E a sfilare, i 'cittadini' e le associazioni del mondo Lgbt non sono soli. Al loro fianco c'è anche chi semplicemente condivide le loro richieste. Soprattutto, quest'anno, ci sono le Istituzioni capitoline. (IL PERCORSO)
ISTITUZIONI - Il sindaco Ignazio Marino infatti scende in piazza accanto ai gay. Una cosa successa solo nel 1994, ai tempi del primo Gay Pride quando alla manifestazione aveva partecipato Rutelli. E poi ci sono la Giunta e i Municipi.
ONDA PRIDE - Il Pride di oggi è in realtà solo l'inizio. La Capitale è in realtà la prima tappa di un'onda, l'Onda Pride, che tocca ben tredici città italiane. Alcune per la prima volta. Ma tutte con le stesse rivendicazioni: diritti e uguaglianza. E così, lasciata Roma, si prosegue a Torino, Milano, Venezia, Bologna, Perugia, Napoli, Lecce, Catania, Palermo e Alghero (28 giugno). Infine le bandiere raimbow arrivano a Siracusa (5 luglio) e a Reggio Calabria (19 luglio).
