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Cronaca Ponte Garibaldi

Ancora omofobia a Roma: coppia aggredita a calci e pugni a Ponte Garibaldi

A finire in ospedale un giovane attivista dell'associazione Luiss Arcobaleno e il suo ragazzo. Per loro prognosi di 25 e 10 giorni

Ennesima aggressione di stampo omofobo a Roma per di più stavolta in pieno centro. Un attivista dell'associazione Luiss Arcobaleno e il suo ragazzo sono stati aggrediti nei pressi di ponte Garibaldi. A colpirli a colpi di calci e pugni un giovane straniero. E' la stessa associazione a denunciare l'accaduto, aggiungendo che uno ha "riportato la lesione del naso con prognosi di 25 giorni, l'altro una lesione al labbro con prognosi di 10 giorni".

Abbiamo raggiunto telefonicamente l'attivista di Luiss Arcobaleno che ci racconta: "Eravamo sul ponte, eravamo abbracciati e ci stavamo scambiando dei baci". Cose normali, che fa una qualsiasi coppia. "Ad un certo punto è passato un ragazzo biondino che in inglese ha iniziato ad insultarci. Noi non abbiamo reagito". Il giovane straniero ha quindi proseguito tirando dritto. "Pensavamo che il peggio fosse passato ma invece è tornato ed ha iniziato a picchiarci con calci e pugni. Si è fermato perché dei suoi amici l'hanno fermato". Gli stessi amici avrebbero riferito ai due aggrediti che l'aggressore era ubriaco.

"Non è il primo caso di omofobia di cui rimango vittima", ci tiene a precisare l'attivita di Luiss Arcobaleno. "Certo questo è il più violento. Purtroppo però siamo soggetti a sguardi, a risatine, a insulti che alcune volte fanno male quanto uno schiaffo. Contro questo dobbiamo combattere ogni giorno e non dobbiamo indignarci solo quando ci sono delle aggressioni".

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha espresso solidarietà ai due ragazzi feriti: "Siamo vicini ai ragazzi aggrediti e agli attivisti della Luiss Arcobaleno. Ci preoccupa la dinamica dei fatti, l'inseguimento da parte degli aggressori e il ritardo nei soccorsi. Abbiamo offerto all'associazione Luiss Arcobaleno la nostra piena collaborazione e il nostro supporto per l'assistenza legale dei due ragazzi che hanno subito questo gravissimo attacco omofobo".

"Ci attiveremo inoltre presso l'Oscad, l'osservatorio congiunto di polizia e carabinieri contro le discriminazioni per fare piena luce e individuare al più presto i responsabili - conclude Qualora gli aggressori fossero russi questo sarebbe un ennesimo campanello d'allarme di come la crescente omofobia russa con le leggi anti gay approvate da Putin sia pericolosa".

"Se c’è chi crede di potere intimidire e costringere un’intera comunità a tornare nell’ombra e nella paura si sbaglia di grosso. Non intendiamo fare passi indietro sulla nostra visibilità e libertà, che poi sono le uniche conquiste ottenute in decenni di impegno, nonostante l’inerzia della politica e la mancanza di diritti” dichiara Andrea Maccarrone, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “riteniamo che l’aumento dei casi denunciati alle autorità e ai media sia anche frutto del maggior coraggio di chi non si rassegna ad essere vittima silenziosa e invisibile e intende segnalare con forza l’inaccettabile violenza machista e omofoba che troppo spesso rimane impunita".

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