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Cronaca

Concorrente paralizzato dopo una caduta a "Ciao Darwin", in quattro rischiano il processo

Gabriele Marchetti, oggi 56 anni, era caduto durante la prova del "Genodrome", la traversata di una piscina su rulli bagnati, e si era procurato una lesione al midollo. La procura ipotizza il reato di lesioni gravissime e violazione di norme di sicurezza

Un incubo iniziato come un gioco, il 17 aprile del 2019, negli studi di Ciao Darwin: è quello vissuto da Gabriele Marchetti, 56 anni, caduto rovinosamente durante il “Genodrome” e rimasto completamente paralizzato.

A distanza di due anni dai fatti, la procura di Roma ha chiuso le indagini e quattro persone della produzione del popolare programma di Canale 5 iscritte nel registro degli indagati rischiano il processo: le accuse sono, a vario titolo, di lesioni colpose gravissime e violazione di una serie di norme di sicurezza.

I fatti. Nell’aprile del 2019 Marchetti, allora 54 anni, partecipa alle registrazioni di Ciao Darwin, la prova che gli viene affidata è il Genodrome, un gioco “importato” dal Giappone che prevede di superare una serie di rulli bagnati che sovrastano una piscina.

Marchetti perde l’equilibrio e cade, atterrando sul fondo rigido di una piscina con acqua profonda poco più di un metro (un metro e nove centimetri, come rilevato in fase di indagini) Viene immediatamente portato al Policlinico Umberto I e sottoposto a un delicato intervento chirurgico, ma le ferite sono troppo gravi. Per la famiglia Marchetti inizia l’incubo: a causa delle lesioni al midollo, Gabriele resta paralizzato.

La procura nei giorni immediatamente successivi all’incidente aveva disposto il sequestro dei rulli e avviato le indagini, e il gioco era stato eliminato da Ciao Darwin. Nel registro degli indagati erano stati iscritti i due rappresentati della società Rti che produce la trasmissione in onda su Canale 5, il dirigente dell’azienda che fornisce l’attrezzatura per il gioco e la titolare della società che doveva selezionare i concorrenti dello show. Nei giorni scorsi, il sostituto procuratore Alessia Miele ha chiuso le indagini.

Per la procura, Marchetti non sarebbe stato correttamente formato per partecipare al gioco e non sarebbe stato informato dei rischi che correva, e allo stesso modo l’attrezzatura non sarebbe stata progettata e controllata - oltre che usata - adeguatamente. Il rischio, dunque, è che tutti e 4 gli indagati si ritrovino a processo.

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