Concorrente di Ciao Darwin paralizzato dopo una caduta dai rulli: in quattro a processo
Gabriele Marchetti, oggi 57 anni, era caduto durante la prova del Genodrome. Per la procura l'incidente avrebbe potuto essere evitato se si fossero adottate le necessarie misure di sicurezza
Arriva il rinvio a giudizio per l’incidente avvenuto durante la registrazione di una puntata di Ciao Darwin in cui Gabriele Marchetti, 57 anni, cadde durante una prova chiamata “Genodrone” rimanendo completamente paralizzato.
A quasi un anno dalla chiusura delle indagini preliminari, il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio con l'accusa di lesioni colpose gravissime per quattro dirigenti Mediaset. Il processo inizierà dunque il 20 aprile, due anni dopo l’incidente.
Era infatti il17 aprile del 2019 quando Marchetti, allora 54 anni, partecipò alle registrazioni di una puntata di ‘Ciao Darwin’ la cui messa in onda era prevista per le settimane successive. All'uomo venne assegnata la prova del Genodrome, un gioco “importato” dal Giappone che prevede di superare una serie di rulli bagnati che sovrastano una piscina. Durante l’attraversamento degli scivolosi rulli perse l’equilibrio precipitando nella piscina e picchiando violentemente sul fondo rigido con testa, collo e schiena. Le successive indagini hanno dimostrato che all’interno l’acqua era profonda poco più di un metro, una quantità secondo l’accusa inadeguata ad attutire una eventuale (e probabile, vista la tipologia di prova) caduta.
Marchetti era stato immediatamente trasferito al Policlinico Umberto I e sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico, al termine del quale era arrivata la terribile notizia: la lesione al midollo era talmente grave da lasciarlo paralizzato dal collo in giù.
La procura nei giorni successivi all’incidente aveva disposto il sequestro dei rulli e avviato le indagini, e il gioco era stato eliminato da Ciao Darwin. Secondo l’accusa Marchetti non sarebbe stato correttamente formato per partecipare al gioco né adeguatamente informato sui rischi che correva, e l’attrezzatura non sarebbe stata progettata e controllata - oltre che usata - in modo non corretto: il gup ha per questo disposto il rinvio a giudizio.