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Cronaca

Furto di carte di credito dopo una notte di passione, infermiera condannata

La carta scomparsa dopo una notte trascorsa con uomo, che l'ha denunciata: il giudice del tribunale di Roma l'ha condannata a un anno e 8 mesi con pena sospesa

Il primo approccio su un’app per incontri, poi un primo appuntamento conoscitivo che sfocia in una sporadica frequentazione. Potrebbe essere una storia come tante, se non fosse che a un certo punto le cose prendono una piega diversa e i due protagonisti della vicenda, all'epoca dei fatti poco più che trentenni, si incontrano nuovamente in tribunale.

L’accusa arriva da lui: dopo una notte trascorsa insieme si ritrova senza carte di credito e bancomat e con una serie di messaggi di alert che avvisano di un prelievo e di tentati pagamenti online. Il sospetto è che sia stata la donna che sta frequentando, un’infermiera romana sua coetanea. Il sospetto si rivela fondato visto che, raggiunta al telefono, la donna non nega. Lo minaccia però di metterlo nei guai se decidesse di denunciarla, rivolgendosi alle forze dell’ordine e raccontando di avere subito violenza.

L’uomo denuncia ugualmente e l’accaduto arriva in tribunale. La documentazione bancaria conferma il prelievo di 500 euro e gli altri tentativi di utilizzare le carte, la donna conferma di averle sottratte ma nega da subito di averlo minacciato in cambio del suo silenzio. E davanti agli inquirenti riferisce di una situazione economicamente difficile che stava passando in quel momento, e della decisione impulsiva di prendere le carte e ritirare poche centinaia di euro.

Accusata di tentata estorsione, minaccia e frode informatica, per lei il pm ha chiesto tre anni e 8 mesi di reclusione con le attenuanti. Il giudice l’ha assolta dall’accusa di tentata estorsione e minaccia, e l’ha condannata a un anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa, e a 400 euro di multa, oltre al risarcimento della cifra sottratta.

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