Anna Arcuri derubata della borsa nell'auto, la denuncia della giornalista: "Dal 113 nessun aiuto"
Il racconto della donna sulla sua pagina facebook: "Mi resta un senso di grande desolazione e una rabbia enorme"
"Mi resta un senso di grande desolazione e una rabbia enorme". Questo in sintesi il pensiero della giornalista Anna Arcuri, vittima del furto del suo Ipad che si trovava in una borsa lasciata nella sua auto in Centro Storico a Roma. Uno sfogo amaro quello della donna che in un lungo post sulla sua pagina Facebook ha raccontato di come le forze dell'ordine non siano intervenute nonostante avesse riferito loro di localizzato il suo smartphone appena rubato. Una denuncia rilanciata poi dal deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, che chiede un chiarimento pubblico dal Prefetto di Roma e dal Questore.
A raccontare nel dettaglio l'amara serata la stessa giornalista: "Certi episodi non vorresti mai raccontarli. E invece stavolta lo faccio perché quello che è successo ieri sera a Roma (4 ottobre ndr) è grave. Con mia sorella e mia nipote, di ritorno da Milano, andiamo a mangiare una pizza da Sorbillo. Macchina parcheggiata in via di Ripetta, centralissima strada del tridente romano. Purtroppo commettiamo una sciocchezza, lasciando in auto due borse, seppure non visibili. Contenevano però alcuni oggetti importanti, sia economicamente che affettivamente. Al ritorno, poco dopo le 22.30, troviamo il vetro posteriore in frantumi, le due borse erano state rubate. Il resto, valigia e altre borse, no. Poiché tra gli oggetti rubati c’era il suo IPad, mia nipote attiva la ricerca tramite l’iPhone. Beccato, il dispositivo si trova in via Manin 14".
Localizzato il suo telefono cellulare in zona Termini-Esquilino, Anna Arcuri ha quindi richiesto aiuto alle forze dell'ordine: "Chiamo subito il 113, mi mettono in contatto con i Carabinieri: “Signora, mi dispiace, a quest’ora non può far altro che tornare a casa e sporgere denuncia domani. Mi raccomando porti l’auto perché devono verificare i danni…”. Ribatto: “Ma scusi, abbiamo localizzato l’IPad, non si può andare a fare un sopralluogo? Magari ritrovate la refurtiva e i ladri…”. Mi risponde il carabiniere al telefono: “Se volete, andate voi, poi se avete bisogno ci chiamate…”. Via Manin è in zona Termini, alla stazione, non è certo un mistero da chi sia frequentata. Attonite, saliamo in macchina, col vetro completamente sfasciato, e ci dirigiamo verso l’indirizzo indicato dall’Iphone. Arrivate, capiamo subito che non è il caso di scendere dall’auto".
Impossibilitata a scendere Anna Arcuri prosegue a spiegare l'amara serata nel suo lungo post su facebook: "A qualche centinaio di metri c’è una stazione di Polizia. Sta iniziando a piovere. Scendo, citofono, mi risponde un agente: “Signora, stasera non si può fare niente perché le denunce le raccoglie la polizia giudiziaria, trovi un garage per lasciare l’auto e domani sporga denuncia…”. “Ma l’apparecchio è segnalato qui dietro…”, provo a ribattere. “Signora non si può fare nulla ora. Lo sa che ci sono ancora i seggi aperti?”. Sono le 23.30, i seggi erano chiusi dalle 15… Nel frattempo si avvicina una pattuglia con a bordo due agenti, spiego anche a loro cosa è successo, allargano le braccia e vanno via (li rivedo poco dopo ad un posto di blocco in piazza Esedra). Sconfortate, spaventate e abbastanza sconvolte, con mia sorella e mia nipote rientriamo a casa, dopo aver lasciato la macchina in un garage a pagamento. Stamattina (5 ottobre ndr) ho denunciato il furto. Una delle tante denunce che rimarrà lettera morta. Mentre un tentativo di intervento tempestivo avrebbe potuto, non solo consentire a noi di ritrovare quello che ci era stato rubato, ma magari assicurare alla giustizia i ladri. Mi resta un senso di grande desolazione e una rabbia enorme. Ieri sera noi tre ci siamo sentite sole, abbandonate e quasi derise da quegli uomini in divisa che dovrebbero proteggerci. Per carità, ci sarà anche qualche norma sbagliata, ne sono sicura… Ma certe volte chi incontri sulla tua strada fa la differenza. Non tutti sono eroi, ma nemmeno uomini coraggiosi".
Una denuncia che ha poi trovato la richiesta di chiarimento da parte del Deputato di Italia Viva Michele Anzaldi: "La denuncia su Facebook della giornalista Anna Arcuri sul furto che ha subito e il mancato intervento delle forze dell'ordine per recuperare la refurtiva, sebbene fosse stata individuata, merita un chiarimento pubblico dal prefetto di Roma e dal questore. Perché la giornalista e le sue familiari, tre donne sole nella notte di Roma, non sono state aiutate? Quali ordini superiori hanno impedito a ben 3 diverse unità di polizia interpellate di non intervenire?".
"La giornalista ha subito il furto - prosegue Anzaldi - di un Ipad ma dopo averlo rintracciato tramite Iphone, pur avendo chiesto più volte aiuto a polizia e carabinieri, è stata lasciata sola, addirittura ricevendo indicazione di provare a recuperare l'Ipad autonomamente. Davvero un modo di procedere incomprensibile. E' doveroso che le massime autorità diano spiegazioni, visto che non si tratta di un episodio isolato".