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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuova Ponte di Nona / Ponte di Nona / Viale Francesco Caltagirone

La banda che ruba e cannibalizza Fiat Cinquecento

La scoperta dei carabinieri dopo tre vetture rubate a nuova Ponte di Nona

Erano specializzati nelle Fiat 500 X. Furti su commissione che la banda di cannibali d'auto metteva a segno muovendosi da una parte all'altra della città. Un fenomeno amaro per centinaia di automobilisti alle prese con macchine spogliate e derubate di fanali, navigatori satellitari, apparecchiature elettroniche e qualche volta dei catalizzator delle marmitte. A mettere a segno i furti nella zona di Nuova Ponte di Nona tre giovani romani, due 19enni ed un 18enne, fermati dai carabinieri dopo la denuncia da parte di tre residenti che avevano trovato le loro macchine smontate.

Sono stati i militari della stazione Roma Settecamini a mettere fine a lavoro notturno della banda arrestando i tre con le accuse di furto aggravato in concorso e porto di armi o oggetti atti ad offendere. La scorsa notte, nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dei reati contro il patrimonio nel quartiere Ponte di Nona, i carabinieri hanno controllato numerose autovetture e identificato i relativi occupanti. Durante uno di questi accertamenti, poco distante dalla zona del centro commerciale, i carabinieri hanno intimato l’alt ad una auto con all’interno i tre ragazzi, non residenti in zona, apparsi sin da subito molto nervosi per il controllo. 

La successiva perquisizione del veicolo ha consentito di trovare, all’interno del bagagliaio, uno zaino contenente numerosi arnesi da scasso e parti di autovetture appena asportati da alcuni veicoli parcheggiati in zona. Infatti, proprio nel corso degli accertamenti, la centrale operativa dei carabinieri della compagnia di Tivoli aveva ricevuto alcune segnalazioni di cittadini che denunciavano il furto di parte delle loro automobili. 

L’immediato riscontro dei militari, ha consentito di restituire la refurtiva ai legittimi proprietari. Gli arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo.
 

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