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Cronaca Eur / Viale Aldo Ballarin, 120

L'altra faccia dei furti di rame: "Elettrodomestici da buttare a causa del sovraccarico"

La denuncia dell'inquilino di un condominio di Grotta Perfetta alle prese con il danno e la beffa. Gli ultimi due furti le notti del 27 e del 30 marzo

Danno e beffa costosa. A denunciare i disagi arrecati dai 'predoni di oro rosso' un cittadino di Grotta Perfetta-Roma 70, nel Municipio Garbatella. Una situazione assurda che si è manifestata al condominio del civico 120 di viale Aldo Ballarin, dove i ladri hanno colpito diverse volte, con due colpi ravviciniati messi a segno la notte degli scorsi 27 e 30 marzo, "con annesso sovraccarico della reta che ha causato danni irreparabili a tutti gli elettrodomestici privati attaccati alla rete elettrica".

TRE FURTI IN MENO DI DUE ANNI - Una situazione paradossale denunciata da Francesco Contruscieri che spiega le peripezie vissute da quanto si è trasferito nella zona di Roma 70: "Abito in quel civico da dicembre 2013, in un anno e pochi mesi ho subìto 3 furti di rame a livello condominiale e un intrusione in casa risalente a metà novembre 2014".

IL PRIMO FURTO - Una escalation di criminalità che ha cominciato a prendere vita sul finire dello scorso anno: "Il primo furto di rame si è verificato il 24 dicembre 2014, compromettendo la festività delle quasi 200 famiglie abitanti tra il civico 116 e il civico 122".

ULTIMI DUE FURTI - Stesso copione si è poi manifestato a distanza ravvicinata lo scorso venerdì e all'alba di ieri: "Il secondo furto - spiega ancora Francesco Contruscieri - si è verificato lo scorso venerdì 27 marzo 2015 verso le 6:00 di mattina, oltre allo spiacevole disservizio, successivamente alla riattivazione della linea, abbiamo subìto un sovraccarico della rete che ha bruciato la maggior parte degli elettrodomestici attaccati alla rete elettrica. Il terzo furto - aggiunge il residente di via Ballarin si è verificato il 30 marzo, sempre alla stessa ora di 4 giorni prima, oltre allo spiacevole disservizio, anche questa volta successivamente alla riattivazione della linea, abbiamo risubìto un ulteriore sovraccarico della rete che ha finito di bruciare i restanti elettrodomestici che si erano salvati il venerdì scorso".

NOTTI INSONNI - Dei furti che hanno un sapore particolarmente amaro, come spiega ancora il residente del Municipio Garbatella: "Al di là della causa del disservizio dovuto al furto di rame, di cui ne prendiamo atto, in quanto leggendo testate giornalistiche e guardando TG nazionali sembra una tematica all'ordine del giorno, la faccenda che più ci preoccupa e non ci fa dormire la notte, è l'effetto di questi continui sovraccarichi conseguenziali al disservizio".

MODUS OPERANDI - I 'predoni' infatti agiscono in maniera spregiudicata, badando al loro scopo e non facendosi problemi delle conseguenze dei loro furti: "Stando a ciò che ci viene riferito dai tecnici Acea - spiega ancora Francesco Contruscieri - sembra che la dinamica del furto sia questa: viene forzata la serratura della torretta dell'Acea, viene buttata dell'acqua sul quadro elettrico per mandarlo in protezione, viene tolto il cavo in rame del neutro e quando finisce la protezione del quadro, la torretta inizia ad erogare la corrente con voltaggio a 380 Volts anzichè a 220 Volts".

POSSIBILE TRAGEDIA - I furti ed i conseguenti sovraccarichi di energia sono però solo la punta di un iceberg che potrebbe avere conseguenze ben più gravi, come sottolinea ancora il residente di viale Ballarin: "Questo sovraccarico fonde i contatori e i salvavita e passa per la rete elettrica andando a bruciare gli alimentatori dei dispositivi elettrici attaccati alla rete.Secondo questa dinamica, c'è il rischio che gli alimentatori prendano fuoco e potrebbero causare degli incendi all'interno delle abitazioni. Al momento siamo stati tutti fortunati".

RICHIESTA DI RIMBORSO - Una situazione al limite della sopportazione: "Vorremmo dare visibilità a quanto accaduto - conclude Franscesco Contruscieri - perchè ci sentiamo inermi, la nostra frustrazione è tanta e la nostra pazienza ha un limite; ho visto persone in lacrime preoccuparsi per i costi di riparazione dei danni causati, questo perchè l'Acea ci ha già detto di presentare il conto delle fatture di riparazione in moda da fargli "valutare un rimborso"; sappiamo benissimo come vanno a finire queste cose nelle aule di tribunale, dove gli erogatori di servizi possono permettersi bravi avvocati, mentre noi consumatori no".

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