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Cronaca

Travolta a Battistini, l'ultimo saluto a "mamma Cory": i funerali tra lacrime e rabbia

Le esequie della donna filippina falciata da un'auto in fuga nella chiesa di Santa Maria della Presentazione a Torrevecchia. La figlia: "Mamma era una delle migliori donne al mondo"

Applausi, lacrime, e decine di palloncini bianchi intorno alla bara di Corazon Abordo, la donna filippina di 44 anni uccisa a Boccea da un'auto in fuga che  il 28 maggio ha investito nove persone, dopo aver saltato un posto di blocco della Polizia. Questa mattina i funerali nella chiesa di Santa Maria della Presentazione a Torrevecchia. 

Tante le persone venute a rendere l'ultimo saluto alla donna, membri della comunità filippina ma anche abitanti del quartiere, amici, conoscenti o semplicemente gente comune, intervenuta per esprimere solidarietà alla famiglia di "mamma Cory", pur non conoscendola personalmente. 

La salma partirà lunedì da Fiumicino per il trasferimento nelle Filippine, dove a Baco nella provincia orientale di Mindoro si terranno i secondi funerali e la sepoltura. In chiesa anche il sindaco Ignazio Marino, contestato al suo arrivo da un gruppetto di cittadini che gli hanno urlato "Vergogna, vattene via, non ti vogliamo". Ai cronisti ha riposto rapidamente: "Vado a pregare". 

Presenti anche il vicesindaco Luigi Nieri, l'assessore alle Politiche sociali Francesca Danese e i presidenti di XIII e XIV municipio. Strette le regole di riservatezza richieste dal parroco e dalla comunità parrocchiale: la stampa è stata tenuta fuori dalla parrocchia, nel piazzale antistante. A giornalisti e fotografi è stato vietato di assistere alla cerimonia e di avvicinarsi alla chiesa, cinta da uno stretto presidio delle forze dell'ordine.

In prima fila, nella parrocchia, il marito e le due figlie della donna. Sulla sua bara anche rose bianche. "Mamma era una delle migliori donne a questo mondo. Era fortissima - ha detto la figlia maggiore della donna - Cercava sempre di aiutare il prossimo. Metteva il 110% di se stessa in quello che faceva. Come dice la Bibbia, Dio ha sempre un piano. Probabilmente quello che è accaduto faceva parte di un piano". "Lei mi ha insegnato ad essere forte - aggiunge commossa - a non farmi mettere i piedi in testa e a fare le cose giuste". 

Julito, il fratello di Corazon, prima di fare il gesto della pace, con la mano alzata e le dita a V, ha detto: "Ho un ricordo di lei. Ho trovato un rosario in una sua borsa. Lei insegnava a pregare ai bambini. Solo Dio è la soluzione a tutti i problemi". Julito subito dopo l'incidente si era recato al campo della Monachina per incontrare la famiglia dei due ragazzi rom responsabili dell'incidente stradale e aveva detto: "Non c'è odio in noi".

"Siamo qui per una grande perdita - ha detto il vescovo ausiliare Roma Ovest Paolo Servadagi nella sua omelia - Una sposa, una mamma. Per Cory e per le vogliamo pregare. Abbiamo perso una sorella della fede ma ora vede il Signore faccia a faccia. Questo pensiero ci consola". 

Tra i saluti anche quello di una giovane rappresentante della comunità filippina: "Noi filippini, romani, autorità civili come il sindaco di Roma Ignazio Marino e l'ambasciatore delle Filippine - ha letto durante le esequie - siamo riuniti in solidarietà e preghiera per la nostra sorella Corazon e per far sentire vicinanza a famiglia, ai suoi figli che hanno perso la mamma, alla sorella che ha perso una sorella, a noi che abbiamo perso una sorella, per far loro sentire che non sono soli, che non saranno soli".

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