rotate-mobile
Emergenza freddo

Il freddo uccide ancora: clochard trovato morto a Fiumicino, è il terzo in pochi giorni

Il corpo senza vita di un cittadino polacco di 52 anni è stato notato in un'area boschiva in località San Carlo a Polidoro

L’ondata di gelo che in questi giorni sta attraversando Roma e provincia miete un’altra vittima tra i più fragili. Un altro senzatetto, un uomo di 52 anni di origini polacche, è stato trovato morto venerdì pomeriggio in un’area boschiva in località San Carlo a Polidoro, nel COmune di Fiumicino.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Passo Scuro insieme con il personale medico, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Dai primi rilievi sul corpo dell’uomo non sono stati trovati segni di violenza o di lotta, e l’ipotesi primaria è che sia morto di freddo. La salma è stata trasferita all’obitorio del Verano, dove verranno condotti accertamenti specifici, ma la conta dei decessi causati dalle basse temperatura sale a velocità inquietante.

Soltanto qualche ora prima, la mattina di venerdì, in viale del Tintoretto era stato trovato il corpo senza vita di un altro senzatetto, un cittadino romeno di 52 anni che si era rifugiato sotto il cavalcavia, anche lui morto di freddo. Nella notte tra lunedì e martedì un’altra morte, un uomo deceduto nel parco del Torrione, zona Prenestino, in un’area scelta da molti senzatetto come rifugio.

A inizio dicembre due morti in successione: un uomo di 78 anni trovato senza vita in un parcheggio in zona Garbatella, a bordo di un’auto che era con tutta probabilità diventata la sua casa, e un 27enne trovato morto in un angolo di piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini. A uccidere entrambi, nella notte, l'abbassamento delle temperature e la mancanza di un riparo e di un pasto caldo. 

Emergenza freddo, il mondo del volontariato: "Il nostro lavoro non basta"

Il Comune di Roma ha già attivato attraverso i Municipi un piano freddo, ma anche alla luce delle temperature le risorse non sembrano sufficienti. Diverse associazioni si stanno muovendo per cercare di dare una mano ai più fragili. Il circolo Sparwasser del Pigneto, che già lo scorso anno si era trasformato in centro di accoglienza nonostante la minaccia della revoca della licenza, ha deciso di attivare un punto di raccolta per l’emergenza freddo in collaborazione con la rete Akkittate e il circolo Arci Pianeta Sonoro, che da tempo lavorano per strada nell’assistenza ai senza fissa dimora distribuendo loro coperte e pasti caldi. Dalle 20 alle 24, ogni sera, i cittadini possono portare coperte, giacconi e altro abbigliamento pesante.

A dicembre l'associazione Nonna Roma ha inaugurato inoltre un nuovo centro per senza fissa dimora in via Galilei 57, grazie a un percorso di co-progettazione portato avanti insieme ad altre realtà associative e al Municipio I. Lo spazio può accogliere 10 persone, e altri tre posti sono stati ricavati nel centro già attivo in via Vittorio Amedeo.

"Riconosciamo la discontinuità rispetto al passato della politica comunale con l’impegno che le istituzioni stanno dimostrando - è stato il commento dell'associazione Nonna Roma - ma ci auspichiamo che sia solo un primo passo: in questa città serve costruire un modello di accoglienza con interventi strutturali e centri di accoglienza aperti tutto l’anno".

“La nostra città ha lasciato ai margini per troppi anni i problemi delle persone senza fissa dimora - aveva detto a dicembre Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma - è una ipocrisia parlare solo in questo periodo di emergenza freddo. Se vogliamo essere onesti bisogna affrontare la situazione in maniera più ampia, con politiche pubbliche. Il volontariato non basta”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il freddo uccide ancora: clochard trovato morto a Fiumicino, è il terzo in pochi giorni

RomaToday è in caricamento