Francesco Ginese, Matteo Salvini: "Morte inaccettabile. Rettore e Procure chiariscano"
Il ministro: "La responsabilità di questa morte è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo, tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze"
La morte di Francesco Ginese diventa un caso politico. E' il ministro dell'Interno Matteo Salvini ad alzare il tiro sulla vicenda, chiamando in causa il Rettore dell'Università Sapienza e le Procure. Secondo Salvini "è inaccettabile morire a 26 anni per partecipare a un concerto illegale all'interno di una università pubblica come la Sapienza. La responsabilità di questa morte è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo, tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze. Proprio il 13 giugno scorso, nel comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Roma, era stato affrontato il tema dei rave, e ora che ci è scappato il morto il rettore è chiamato a risponderne".
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Quindi l'esponente leghista chiede l'intervento di Bonafede: "Domanderò al collega Bonafede quante denunce ed esposti sono fermi in procura e su quali scrivanie - aggiunge - Mi aspetto che vengano ripristinate legalità e diritto allo studio per tutti, con la liberazione di ogni spazio occupato abusivamente e la sospensione di ogni attività illecita. La pacchia deve finire per rispetto delle migliaia di studenti e professori che vanno in Università per imparare e lavorare, non per fare casino".
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Intanto il Codacons ha annunciato che "presenterà oggi un esposto in Procura affinché siano accertate le responsabilità dei vertici dell'ateneo e delle stesse forze dell'ordine".
L'associazione dei consumatori parla "di una morte annunciata". "I party abusivi organizzati senza autorizzazioni e senza il rispetto delle norme di settore mettono a grave rischio l'incolumità dei partecipanti e aumentano il rischio di incidenti anche gravi - spiega il presidente Carlo Rienzi - Per tale motivo abbiamo deciso di chiedere alla Procura di Roma che già indaga sulla vicenda di accertare le responsabilità dei vertici dell'ateneo, a partire dal Rettore, e delle stesse forze dell'ordine che, in base a quanto si apprende, sarebbero state più volte avvisate attraverso esposti e denunce circa feste illegali organizzate a La Sapienza".
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Rienzi non ha dubbi: "Chi ha permesso che si svolgesse un party abusivo privo di autorizzazioni e senza il rispetto delle norme sui servizi di sicurezza e vie di fughe, deve essere indagato per concorso nella morte del ragazzo. Farebbero bene il sindaco di Roma e il Rettore dell'università a concedere agli studenti spazi all'interno dell'ateneo dove organizzare feste legali e nel rispetto delle norme vigenti, per evitare il ripetersi di simili tragedie".