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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Frana in Abruzzo: il treno Tivoli-Tiburtina diventa un inferno

Alle lamentele dovute al cattivo funzionamento della linea, si aggiungono in questi giorni i disagi per la frana nei pressi di Arsoli. Ecco cosa accade

Ancora disagi per la circolazione ferroviaria sulla tratta regionale che collega Tivoli alla stazione Tiburtina e che serve, quotidianamente, migliaia di pendolari che vivono nella periferia est. Ormai da qualche giorno ai ritardi soliti e alle soppressioni aribitrarie delle corse – come hanno più volte segnalato i cittadini in collera a RomaToday – si sono aggiunte le incognite sugli arrivi dei treni per via della “frana di grandi dimensioni – si legge in un comunicato delle Ferrovie dello Stato - che si è staccata da un costone, non di proprietà delle Fs, nei pressi di Arsoli interrompendo la circolazione ferroviaria sulla linea Roma Sulmona nel tratto fra Oricola e Roviano”.

Lo smottamento – prosegue la nota- dovuto al maltempo, ha causato anche un black out elettrico in un’area più vasta di quella strettamente interessata dal movimento franoso e cioè dalla stazione di Castel Madama a quella di Carsoli”.

Per garantire la mobilità Trenitalia ha istituito un servizio di bus da Tivoli ad Avezzano ma non è bastato: molti pendolari che da Lunghezza in poi, ogni mattina, si recano a scuola e a lavoro col treno sono rimasti bloccati in un incubo che non sembra avere fine e che ieri ha raggiunto, nuovamente, livelli di guardia.

La frana, tuttavia, è stato solo un incidente in più, visto che sulla linea Tivoli -Tiburtina i problemi non mancano mai come emerge da molte testimonianze dei viaggiatori. “E' ricorrente la soppressione del treno 24058 delle 18,40 da Tiburtina e Lunghezza e del treno corrispondente delle 19,28 da Lunghezza a Tiburtina – scrive una viaggiatrice su internet-Tale soppressione ha reso il treno successivo per Tivoli delle 19,06 un autentico carro bestiame. Ma ciò che più scandalizza di più e che sta avvenendo frequentemente, è che la soppressione è assolutamente immotivata. Il treno che doveva partire risulta regolarmente arrivato in stazione alle 17,58 e da lì se ne è andato per chissà dove. C’è qualcosa sotto e gradiremmo spiegazioni ufficiali”.

Data la delicatezza della giornata di ieri, abbiamo raccolto alla stazione di Lunghezza alcune dichiarazioni della gente in attesa: “Dovrebbe essere un treno che funziona come una metropolitana – ha dichiarato un signore – e invece ogni mattina arriviamo qui e non sappiamo cosa ci aspetta, se e quando il treno passerà, e a che ora arriveremo a lavoro”.

Lamentele condivise da tutti gli altri pendolari che hanno subito ritardi di oltre un'ora a causa della frana. All'arrivo del treno, tuttavia, è iniziato un altro incubo: l'impossibilità di portare a termine il viaggio sino a Roma Tiburtina in “condizioni umane” per via di un affollamento eccessivo. Alcune studentesse universitarie alloggiate nella casa dello studente di Ponte di Nona ci hanno raccontato ancora: “Noi siamo costrette a dipendere dai mezzi pubblici per qualsiasi cosa. La mattina usciamo prestissimo pr andare a lezione e combattiamo con autobus che non ci sono e treni che sono in perenne ritardo, per non parlare delle condizioni in cui si viaggia”.

Anche molti ragazzi delle scuole superiori sono costretti ad arrivare a scuola spesso dopo la prima ora, senza neanche sapere a chi rivolgersi per avere una certificazione di un ritardo del quale non hanno colpa. Del resto, prendere l'auto per recarsi al centro di Roma nelle ore di punta dai quartieri della periferia est è un vero “suicidio” come lo definiscono in molti da queste parti. Il treno - se solo funzionasse – è per questa gente l'unica soluzione al problema delle code infinite.
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