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Cronaca Africano / Viale Eritrea

Si fingevano poliziotti per rapinare prostitute: arrestati due fratelli

La Polizia ha smascherato la loro attività al termine dell'ultima rapina in viale Eritrea e dopo una lunga attività investigativa. Con loro anche una donna, incinta, deferita in stato di libertà

Prima contattavano le prostitute fingendosi clienti per ottenere un appuntamento. Poi, una volta arrivati negli appartamenti all'indirizzo indicato, si spacciavano per poliziotti e si facevano consegnare l'incasso. E' stata smascherata al termine di una lunga attività investigativa della Polizia di Stato, con pedinamenti e intercettazioni telefoniche, una banda dedita alle rapine di prostitute straniere, principalmente cinesi. La polizia ha arrestato ieri in flagranza di reato due fratelli romani di 37 e 33 anni.

I due dopo aver contattato telefonicamente le prostitute, con la scusa di prendere un appuntamento, si facevano dare l’indirizzo. Una volta giunti negli appartamenti, fingendosi poliziotti, minacciavano le ragazze e si facevano consegnare quanto guadagnato. La banda aveva preso di mira soprattutto meretrici di origine cinese, note per la loro reticenza a denunciare quanto subito.

L’ultima rapina della serie, è stata compiuta nel tardo pomeriggio di ieri, ma ormai gli investigatori del Commissariato Primavalle erano già sulle loro tracce. Erano le 18.30 circa, quando L.D. 37enne romano e la propria compagna, sono usciti di casa in auto, per raggiungere il fratello dell’uomo, L.V. di 33 anni. I tre individui quindi, tutti a bordo della stessa auto, hanno iniziato a fare dei giri per la città, e contemporaneamente numerose chiamate telefoniche verso alcune donne, presumibilmente prostitute, per ottenere il loro indirizzo.

Giunti in Viale Eritrea, i due fratelli, con fare guardingo e cellulare all’orecchio, sono entrati nel portone di un palazzo, mentre la donna è rimasta ad attenderli in auto, al posto di guida, con il motore acceso. Scesi dopo pochi minuti, sono immediatamente ripartiti. Entrati nel palazzo gli investigatori hanno accertato la presenza di alcune cittadine cinesi che erano state appena minacciate e rapinate con un'arma da due uomini.  

Mentre alcuni agenti effettuavano i controlli nel palazzo, altri hanno seguito l'auto sospetta. Uno dei due uomini è stato accompagnato alla fermata della metro, mentre i due complici hanno proseguito verso il Grande raccordo anulare. L.D. e la donna sono stati rintracciati in seguito e fermati nei pressi della loro abitazione. I due sono stati trovati in possesso di una pistola “scacciacani” priva di tappo rosso, di 30 euro in contanti e di circa tre grammi di cocaina conservati in tre involucri separati.

Nell’abitazione invece sono stati rinvenuti un etto di hashish ed un bilancino di precisione, oltre a due vetture già utilizzate per le altre rapine. I due fratelli, già noti per precedenti di Polizia della stessa natura, sono stati arrestati per rapina aggravata, mentre la donna in evidente stato di gravidanza e madre di altri 5 figli, è stata deferita in stato di libertà.

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