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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Federico Carnicci come Beau Solomon? L'ombra di Galioto su un'altra morte nel Tevere

L'avvocato della famiglia di Carnicci ha chiesto di riaprire il caso. All'epoca dei fatti, gli inquirenti ascoltarono la compagna di Galioto, il senzatetto coinvolto nella morte di Beau Solomon

Il biondo Tevere, conversazioni surreali su Facebook, due ragazzi morti e un mondo di degrado sociale che nasconderebbe, il condizionale è d'obbligo, oscure verità. Elementi di una Roma macabra, sotterranea eppure così attuale. Tra l'abbandono e l'omertà i destini di due giovani, Beau Solomon e Federico Carnicci si incrociano. E il sole caldo dell'estate romana, sulle banchine del Tevere, allunga l'ombra di Massimo Galioto e del mondo sotto le banchine del Tevere  sul tragico destino dei due giovani ragazzi. 

Siamo nel luglio del 2015. Federico Carnicci, artista di strada toscano, viene ritrovato cadavere nelle acque del fiume all'altezza dell'ex ippodromo Tor di Valle. Aveva 27 anni. Già all'epoca dei fatti, gli inquirenti ascoltarono Alessia Pennacchioli, compagna di Massimo Galioto, il senzatetto accusato di aver spinto nel fiume Beau Salomon, provocandone la morte per annegamento. Carnicci, infatti, avrebbe fatto parte di quella piccola comunità di senza fissa dimora che vive nel tratto di banchina compresa tra Ponte Sisto e Ponte Garibaldi. 

L'indagine sulla scomparsa di Carnicci fu archiviata dopo alcuni mesi di lavoro, nello scorso aprile. L'autopsia individuò come causa del decesso uno shock termico. Il caso della morte di Carnicci, però, potrebbe essere riaperto nei prossimi giorni dalla procura di Roma. L'avvocato della famiglia del 27enne toscano, Carmine De Pietro, presenterà al pm Francesco Scavo una istanza per la riapertura dell'inchiesta perché, come ha spiegato anche ai microfoni di 'Chi l'ha visto?', "l'indagine in corso sulla morte dello studente americano potrebbe fornire nuova luce sul caso Carnicci".

Due casi simili. La tesi dell'avvocato De Pietro, inoltre, verrebbe avvalorata da surreali post su Facebook. Dialoghi dal mondo dei punkabbestia romani che nelle ultime ore si leggono sul profilo, pubblico, di Alessia Pennacchioli. In una discussione con alcuni conoscenti vengono "accusati" di aver gettato nel fiume Beau Solomon ed essersene andati a dormire. Poi spunta anche un caso analogo avvenuto un anno prima, che sembrerebbe alludere proprio a Carnicci.

Frasi dure, dirette. "Un anno fa un altro ragazzo è morto allo stesso modo, sempre lì", dice Elisa. Commento che poco dopo è stato cancellato. "Federico, lo scorso anno", scriveva ancora. L'ultimo scambio di post è un crescendo di rivelazioni oscure, tutte al vaglio degli inquirenti. Lorenzo: "C'è poco da puntà er dito, lo sa pure lei che è stato il ragazzo suo a buttallo ar fiume. Poi oh, caso strano, l'anno scorso un altro pischello è finito ar fiume". 

Nina anche sembra ben informata: "Aggiungo che se so rimessi a dormire pure in quel caso. E' bene che la verità di Federico, cara Alessia, inizi a raccontarla. Ti conviene e anche tanto!". Il riferimento a Federico Carnicci è inquietante. Commenti e post che sono continuati anche ieri, alle 3 del mattino. Nel frattempo Galioto resta in carcere. Il 41enne senzatetto ha deciso di non rispondere alle domande nell'interrogatorio di convalida.

Il gip Maria Agrimi, ieri, ha quindi convalidato il fermo emettendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di "omicidio volontario aggravato dai futili motivi". Galioto non ha risposto alle domande preferendo avvalersi della facoltà di non rispondere perchè il quadro indiziario è "ancora lacunoso" e necessita di "ulteriori approfondimenti", come sostiene l'avvocato Michele Vincelli che difende il senzatetto.

"Chiederemo una serie di perizie a cominciare dai filmati perchè in questa vicenda ci sono ancora aspetti poco chiari. Galioto è convinto che può chiarire la sua posizione", ha concluso l'avvocato Vincelli rivolgendosi alle telecamere dopo l'interrogatorio di convalida.

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