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Cronaca

Il 2013 tutto d'un fiato: i fatti che consegnano quest'anno alla storia di Roma

Tre competizioni elettorali, un conclave, un sindaco marziano, un presidente della Regione terrestre, un premier che non t'aspetti, un vecchio capo dello Stato e un Papa dal Mondo Nuovo. Anno di rinnovamento per la Capitale che ha celebrato cambi della guardia previsti e imprevisti nei propri palazzi del potere. Anno di elezioni, ma anche di dimissioni. Così, se nel 2011 e nel 2012 a farla da padrone è stata la cronaca, in questo 2013 la politica ha preso decisamente il sopravvento. Non che siano mancati i fatti di nera, sia chiaro: omicidi, gialli, scandali e arresti hanno purtroppo macchiato le pagine dei giornali anche quest'anno. Ma un valzer di poltrone come quello visto nei primi mesi del 2013 sarà decisamente difficile da replicare nella storia. Quello che se ne va però per Roma è anche l'anno del trionfo della Lazio che si è cucita la coccarda sul petto ai danni della Roma. Una coppa in faccia ai dirimpettai giallorossi, alzata il 26 maggio e rinfacciata per un'estate intera e per chissà quant'altro tempo ancora. Ecco 10 fatti che consegnano questo 2013 alla lunga, lunghissima, storia della Città Eterna.

BENEDETTO XVI LASCIA, ARRIVA PAPA FRANCESCO - E' la mattina dell'11 febbraio. L'agenzia Ansa con un flash lancia la notizia che cambia la storia della Chiesa. Papa Benedetto XVI a fine mese lascia il pontificato. L'ufficializzazione pochi minuti dopo. Il motivo è l'età avanzata e il vigore del corpo che non lo rende più in grado di sopportare il peso della Chiesa. Seguono settimane di smarrimento, in attesa dell'ultima messa. E' il 28 febbraio quando il soglio di Pietro rimane vacante. In un pomeriggio invernale l'immagine di un elicottero che attraversa Roma con a bordo Joseph Ratzinger, ex Papa Benedetto XVIfa il giro del mondo. Castel Gandolfo abbraccia il suo nuovo concittadino.

Tutte le immagini del pontificato di papa Benedetto XVI

Per conoscere il nuovo Papa invece la Città Eterna deve attendere il 13 marzo. Il conclave, con i suoi riti e la sua liturgia, porta gli occhi del mondo su via della Conciliazione. Tutti aspettano la fumata bianca che arriva nel tardo pomeriggio del 13 marzo. "Habemus Papam". E' un argentino, padre Bergoglio e sceglie di chiamarsi Francesco. Per tanti, tutti praticamente, è amore a prima vista. Gli effetti si vedranno nelle settimane e nei mesi avvenire, con Roma di nuovo piena per le udienze papali come ai tempi del Papa polacco.

Papa Francesco I - Jorge Mario Bergoglio

IMMAGINA... - Fine febbraio. Roma si ritrova con una situazione che difficilmente si ripeterà nella storia. Senza Papa, senza Presidente del Consiglio, un Capo dello Stato con la valigia in mano e con il presidente della Regione da eleggere. E' il 25 febbraio quando la prima casella di questo puzzle va a riempirsi. Ad occuparla è Nicola Zingaretti, ex presidente della Provincia, eterno candidato in pectore a succedere ad Alemanno e dirottato d'impeto su La Pisana dall'esplosione dello scandalo Fiorito-Polverini. La sua è una vittoria netta, che non ammette se o ma. Più di 10 i punti percentuali di vantaggio sul pur combattivo Storace. Ridimensionato lo spauracchio Cinque Stelle che entra in Regione, ma perde voti rispetto allo Tsunami delle elezioni nazionali. "E ora un nuovo inizio", dichiara subito Zingaretti. E in Regione il nuovo corso eredita pesanti situazioni di cassa  che non senza difficoltà vengono affrontate dal nuovo governatore. Ma l'incombente sfida per il Campidoglio fa sì che l'attenzione si sposti nel centro di Roma.

Nicola Zingaretti è il nuovo presidente del Lazio | Foto di TmNews/Infophoto

DAJE - Dopo l'ascesa al soglio di Pietro di Jorge Mario Bergoglio e la scalata alla Pisana di Nicola Zingaretti, i palazzi del potere romano si rinnovano anche in chiave nazionale. Bisogna però aspettare il 20 aprile per vedere Napolitano restare sulla propria poltrona di Capo dello Stato e altri otto giorni per assistere al giuramento di Enrico Letta. Resta una sola poltrona, quella di sindaco di Roma. Se la contendono il primo cittadino uscente Gianni Alemanno, travolto e sfiancato da polemiche, scandali e inchieste ad orologeria; il chirurgo genovese Ignazio Marino, catapultato all'improvviso nella corsa alla primarie romane dalle quali uscirà vincitore grazie ai voti garantiti da Re Goffredo Bettini; l'imprenditore falce e cemento Alfio Marchini e il pentastellato Marcello De Vito. Ad accompagnarli una pletora di candidati minori. Un'accozzaglia che darà vita ad una scheda elettorale monstre, alta oltre un metro e 30. E' il 26 maggio, quando gli elettori scremano il gruppo. Al ballottaggio vanno Ignazio Marino e Gianni Alemanno. A vincere è però l'astensionismo. Marino infatti conferma i voti di Rutelli al primo di turno di cinque anni prima, mentre il sindaco di Bari perde centinaia di migliaia di voti. Impossibile la rimonta a cui nelle due settimane a venire sembra credere solo lui. I fatti gli danno però torto perché Marino stravince. Con lui trionfa il centrosinistra che con uno storico cappotto si prende ogni angolo di Roma. Quindici municipi su quindici infatti si colorano di rosso. E' l'inizio del monocolore. E' la fine delle scuse per opposizioni su territori e al centro.

Elezioni Comunali 2013: Ignazio Marino nuovo sindaco di Roma (1)

COPPA IN FACCIA - Calcio e potere, inteso come supremazia cittadina. In palio il 26 maggio c'è qualcosa in più di una semplice coppa Italia. C'è l'onnipotenza calcistica nella città eterna. Mai nella storia Roma e Lazio si sono scontrate in una partita secca per giocarsi un trofeo. L'evento svuota le urne e paralizza la città. E' il minuto 71 e sono da poco passate le 19.30 quando Candreva mette al centro. Una carambola fa finire la palla sui piedi di Lulic. Bastano pochi istanti e l'anonimo laterale sinistro bosniaco entra nella storia della Capitale. E' lui a regalare la Coppa Italia alla Lazio. E' lui a diventare marchio indelebile di quel successo. Lulic71, insieme a Coppainfaccia, diventa brand e sfottò del trionfo biancoceleste. Segue un'estate da onnipotenti, con i biancocelesti padroni della città e i giallorossi miseramente alle prese con le ferite della sconfitta. Ma il pallone dà e il pallone toglie. Così, trascorsi 7 mesi dal trionfo, gli stati d'animo in città sono invertiti. La Roma è a +21, lotta per lo Scudetto e regala un Natale tronfio ai propri sostenitori. Ai tifosi biancocelesti non resta che la Coppa da agitare come scudo contro gli sberleffi degli odiati cugini giallorossi. (L'ANNO DELLO SPORT)

FOTO - Festeggiamenti Lazio Coppa Italia 2013 | By Infophoto

FORI PEDONALI - Tutti in bici! Anzi no, tutti a piedi! L'estate di Ignazio Marino si apre con la prima idea che aspira a diventare realtà. E' la pedonalizzazione dei Fori, testardamente voluta dal neo sindaco. Poche settimane e dalla carta si passa alla realtà che però appare diversa dalle intenzioni. La pedonalizzazione è infatti una semi pedonalizzazione. Passano in tanti: bus, ncc, auto blu, taxi. L'annunciata passeggiata dei romani resta sui manifesti e persino il 3 agosto, giorno del taglio del nastro della nuova strada pedonalizzata, nessuno si gode i tanto reclamizzati due passi nella storia. Da Falcognana infatti i comitati marciano su Roma e, dopo tre cordoni sfondati, arrivano in via dei Fori Imperiali, rovinando lo spettacolo di Marino.

Notte dei Fori | foto Andrea Ronchini

"LA MONNEZZA NON LA VOGLIO..." - Falcognana come sito transitorio per il post Malagrotta. E' fine luglio quando il prefetto dà l'annuncio. I da poco insediati Zingaretti e Marino fanno gli gnorry e se ne lavano le mani. Tocca a Sottile prendersi la responsabilità del provvedimento. I cittadini non ci stanno e sacrificano le proprie vacanze pur di bloccare il progetto. Nascono i presidi, monta la protesta, si organizza la marcia. E' il 3 agosto. Il mondo guarda a via dei Fori Imperiali e scopre che a Roma esiste una zona chiamata Falcognana. Marino da quel momento non può ignorare la protesta che continua, fino ad una partecipata, ben oltre le aspettative, manifestazione a settembre. E' la Primavera di Roma, urla Alessandro Lepidini, uno dei leader della protesta. Pochi giorni dopo arriva l'annuncio: "Falcognana solo discarica d'emergenza". Intanto Malagrotta chiude. L'evento, più volte procastinato, diventa realtà grazie ad un bando che permette il trasporto dei rifiuti in Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia e grazie al sito di Cupinoro che fino fine anno resterà aperto anche per accogliere i rifiuti della Capitale". Chiude Malagrotta, restano i veleni della Valle Galeria dove rimane irrisolta la vicenda Monti dell'Ortaccio. Nel 2014 una nuova puntata di questa telenovela senza fine.

NUOVA ALBA - E' il 26 luglio e Ostia si sveglia sotto una luce nuova. E' l'operazione Nuova Alba. Cinquantuno gli arresti, infiniti gli intrecci scoperti. Dal litorale al cuore della Città Eterna, a partire dal 1993, i Triassi, i D'Agati e i Fasciani sono i padroni incontrastati di tutto. Ma c'è una novità, una svolta storica. Per la prima volta a Roma viene applicato il 416 bis, per la prima volta a Roma qualcuno dice apertamente che c'è la Mafia. Ma l'incubo non finisce con gli arresti, anzi. Pignatone lancia l'allarme e la sensazione è che al 2014 spetterà il compito di raccontare una storia ancora sconosciuta per la Capitale.

Operazione Nuova Alba: decapitata la Cupola mafiosa di Ostia (1)

CONTRO I PIU' DEBOLI - E' il litorale il teatro di due femminicidi. E' il 18 aprile quando Michela Fioretti, infermiera all'Ospedale Grassi, viene prima inseguita e poi uccisa dall'ex marito. Un viadotto, Zelia Nuttal ad Acilia, è il teatro della tragedia. Due le figlie piccole, avute dalla coppia, rimaste senza madre e padre, le altre due vittime indirette della tragedia. Pochi giorni dopo, il 2 maggio, è Dragona a piangere una sua figlia. Alessandra Iacullo viene trovata uccisa in via della Riserva del Pantano. Un vero e proprio giallo con il ritrovamento del fodero di un coltello e l'apertura di un'indagine su Mario Broccolo, stravagante pittore che aveva avuto una relazione con la giovane uccisa, con il 50enne sottoposto al regime carcerario, ma con tante 'zone d'ombre rilevate dal suo avvocato. Ma è anche l'anno, l'ennesimo, dell'omofobia. Due i giovani che si tolgono la vita, uno nel quartiere di Torraccia, l'altro nell'ex fabbrica della Pantanella. In entrambi i casi le vessazioni per una sessualità non accettata dagli amici la causa che potrebbe averli spinti al gesto estremo. E ancora casi di aggressioni e pestaggi, preceduti da insulti e ingiurie, ma soprattutto da tanta, troppa ignoranza.

Tensione al corteo dei Movimenti di lotta per la casa: colpita una manifestante

L'AUTUNNO TIEPIDO - Caldo ma non troppo. Pochi, pochissimi gli studenti scesi in piazza a protestare. A riscaldare le strade della Capitale ci hanno pensato i movimenti, quelli per la casa soprattutto. L'antipasto durante l'insediamento del consiglio comunale. A scendere in piazza sono 300. Sono i primi giorni di luglio, fa caldo. L'atmosfera si fa bollente quando la polizia impedisce al corteo autorizzato di arrivare sotto alla scalinata del Campidoglio. Tensione, spintoni, cariche. Vola qualche manganellata di troppo. Una ragazza resta a terra con il cranio aperto. Diventerà la foto simbolo dell'insediamento del consiglio comunale. Passato tre mesi e a ottobre la Capitale si blinda. No Tav e movimenti per la casa annunciano la presa e l'accampata su Roma. Lo fanno con mesi d'anticipo. Sale la preoccupazione. Si tema un nuovo 15 ottobre. Il percorso è diverso, ma la paura sale. Si tolgono le macchine, si vieta la sosta, si blindano i negozi. Arriva il 19 ottobre, ma non succede nulla. Il movimento si accampa a Porta Pia. La casa è la richiesta. Oltre un incontro però non si va. Si scioglie il presidio, i problemi restano.

Corteo 19 ottobre, le foto degli scontri

BABY SQUILLO - E' il pomeriggio del 28 ottobre quando un comunicato dei Carabinieri raggiunge le redazioni dei giornali. Due prostitute minorenni, quattro sfruttatori, due madri, una coraggio, una aguzzina. Le telecamere si trasferiscono in viale Parioli 190. Qui uno degli arrestati aveva affittato l'appartamento dove una quattordicenne e una quindicenne incontravano i loro clienti. Gente facoltosa, ricca, a caccia di emozioni particolari. Pagano bene e la vita delle due cambia. Droga, tatuaggi, bei vestiti e soldi, tanti soldi. Una madre si ingolosisce, un'altra si insospettisce. Nasce così l'indagine e il 28 ottobre appunto i carabinieri consegnano a tv e giornali l'argomento che terrà avvinti gli italiani per oltre un mese. Interrogatori, intercettazioni, particolari pruriginosi fanno poi il resto. Sono le baby squillo, il caso di cronaca dell'anno. Tutti sapevano, tutti immaginavano, tutti però tacevano. Guai ad intaccare il mondo dorato della Roma bene, quello dei licei del Salario e dei Parioli, quello dei vip e dei ricchi professionisti a caccia di sesso facile. Il caso piace, attira, fa ascolti. E quindi si scava, si cercano storie, particolari, aneddoti. Nel frattempo le indagini proseguono, gli arrestati aumentano e le due ragazze provano a tornare alla loro vita normale. I riflettori su di loro si spengono lentamente. L'augurio per il 2014 è che ad accendersi siano invece le luci della loro vita.

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