rotate-mobile
Cronaca Centocelle / Viale Palmiro Togliatti

Tremila euro per un falso permesso di soggiorno: decapitata banda

Sono sette le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Roma. Altre 24 persone sono indagate in stato di libertà. L'organizzazione riusciva a far entrare 10 persone al mese

Mille euro cash per avviare la pratica, poi altri 2mila euro nelle successive due fasi del lavoro: risultato un permesso di soggiorno valido per cittadini stranieri da esibire in caso di necessità. Questo quanto riusciva a fare a Roma una banda composta da sette persone. L'associazione per delinquere sgominata alle prime luci dell'alba dell'1 ottobre dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur, coordinati dal maggiore Antonio Forte e dal tenente Piccione, al termine di un'indagine che ha preso il via nel gennaio 2011.

DUE FRATELLI A CAPO DELL'ORGANIZZAZIONE - A gestire l'organizzazione due fratelli di Centocelle di 52 e 46 anni, già arrestati nell'ottobre del 2012 per un traffico di cittadini brasiliani transessuali, ed usciti dal carcere la scorsa settimana, dove sono rientrati dopo l'emissione delle misure cautelari emesse stamattina nel corso dell'Operazione 'Colf Agency', coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Dottoressa Barbara Zuin.

10 STRANIERI AL MESE - Un'organizzazione ben oliata, attiva secondo i carabinieri da almeno tre anni, con una capacità di far entrare 10 stranieri al mese per un giro d'affari mensile stimato sui 30mila euro, circa. Tremila euro di spesa per ottenere un falso permesso di soggiorno, di cui 500 euro andavano al finto datore di lavoro (a volte anche fittizio) mentre i restanti 2500 euro venivano divisi tra la banda dei sette. Gli extracomunitari provenienti per lo più da Colombia, Egitto, Venezuela, Brasile, Perù, Bangladesh e Repubblica Dominicana.

TREMILA EURO PER UN PERMESSO DI SOGGIORNO - Una cifra che poteva variare in funzione del numero di stranieri regolarizzati poiché ognuno di questi doveva corrispondere all’organizzazione la somma complessiva di 3mila così ripartite: 1.000 euro subito; 1.000 euro all’atto della consegna all’interessato del nulla osta rilasciato dallo Sportello unico per l’Immigrazione della Prefettura; 1.000 euro ad avvenuta concessione del permesso da parte dell’Ufficio Stranieri della Questura.

Operazione 'Colf Agency' falsi permessi soggiorni extracomunitari

ARRESTI E INDAGATI - Oltre ai due capi e promotori dell'organizzazione, altre 4 persone (di età compresa tra i 35 ed i 53 anni) sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminarimentre, mentre una settima (di 39 anni), è finita ai domiciliari. Sono tenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata a commettere una pluralità di delitti diretti a favorire l’illegale ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri privi dei requisiti richiesti dalla normativa sul soggiorno. Nella medesima operazione di polizia giudiziaria sono state denunciate a piede libero altre 27 persone, tra cui due donne, coinvolte a vario titolo nelle attività illecite del sodalizio per un totale di 34 persone.

Operazione 'Colf Agency' falsi permessi soggiorni extracomunitari (1)

OPERAZIONE COLF AGENCY - In particolare i carabinieri hanno appurato, partendo da delle intercettazioni telefoniche relative ad un'altra indagine del 2011, come il sodalizio criminale aggisse potendo contare su un gruppo di persone conniventi che si assumevano il ruolo di finti datori di lavoro. Nello specifico i sette arrestati svolgevano i seguenti compiti: i due fratelli erano i capi promotori ed organizzatori dell'associazione, un terzo membro curava l'aspetto tecnico, un quarto era un procacciatore di stranieri al quale procurare il falso permesso di soggiorno, un quinto svolgeva il ruolo di custode dei documenti, mentre un sesto ed un settimo (unico incensurato) si occupavano rispettivamente di offrirsi come finto datore di lavoro e come specializzato nella pratica burocratica della falsa cessione di fabbricati.

MODUS OPERANDI - In particolare, i due fratelli partecipavano direttamente nell’attività di reperimento di stranieri e di finti datori di lavoro, impartendo agli associati disposizioni organizzative sul numero delle pratiche da realizzare, sulla modalità di compilazione delle domande e sulla ripartizione dei ruoli e degli illeciti profitti ricavati. I restanti membri della banda si occupavano invece del reperimento di cittadini stranieri da regolarizzare e di cittadini italiani disponibili a comparire quali falsi datori di lavoro, della realizzazione della falsa documentazione da utilizzare, della compilazione delle richieste di emersione e del loro inoltro allo Sportello Unico per Immigrazione del Ministero dell’Interno.

FALSI CUD - La documentazione prodotta per ogni singola pratica individuata, acquisita in copia ed attentamente analizzata, si è dimostrata falsa nella maggior parte dei casi. In particolare i documenti principalmente falsificati erano i Cud con i quali si attestava falsamente di percepire un reddito che in realtà era inesistente.

PISTOLA IN CASA DELLA FIGLIA - Nelle fasi dell’operazione, conclusa la mattina dell'1 ottobre, nella camera della figlia 21enne della casa di Centocelle di uno dei due fratelli,  indagata nella stessa operazione è stata rinvenuta una busta una pistola Beretta 92FS 9x21 con matricola abrasa, (uguale a quella in dotazione alle forze dell'ordine ma di diverso calibro) numerose munizioni, diversi caricatori, due passamontagna, una scatola di guanti in lattice e una cassetta metallica con altre munizioni e un coltello con una lama di 20 centimetri. A seguito di ciò, la ragazza è stata arrestata per detenzione illegale di arma clandestina e munizionamento.

ALTRA PISTA - Nel caso specifico di quanto ritrovato in casa della 21enne i carabinieri ritengono che l'arma possa essere legata ad altri aspetti, non legati alla 'attività' del padre della giovane. L'ipotesi è che fosse in casa della donna per essere 'retta' in previsione di una rapina.  

     

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tremila euro per un falso permesso di soggiorno: decapitata banda

RomaToday è in caricamento