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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Falsi maliani a Roma, si fingono rifugiati di guerra per ottenere prima i documenti

L'ultimo caso quello a fine aprile. Mahamoud Idrissa Boune, presidente del consiglio superiore dei maliani in Italia: "E' un danno per la nostra comunità"

Si fingono maliani per avere, prima di altri, documenti in regola e, da rifugiati politici, ottenere così una serie di agevolazioni. Un giro di falsi cittadini del Mali che, però, mette in difficoltà chi realmente scappa della guerra. A mettere freno a questa pratica è l'Ambasciata del Mali a Roma che sta indagando sul fenomeno.

Chi arriva in Italia dall'Africa, e la Capitale spesso è meta ambita, quando viene fermato per i controlli da parte delle forze dell'ordine millanta di essere maliano. Un rifugiato, scappato dalla guerra - vera - che in Mali miete ancora vittime. Nonostante l'avvio di trattative di pace già dal 2013, infatti, i ripetuti fallimenti dei colloqui tra i diversi attori (principalmente, i rappresentanti dello Stato, delle diverse etnie, Tuareg e non, nonché di alcuni gruppi islamisti) fanno sì che il conflitto sia da considerarsi ancora attivo e così, in molti, cercano pace. Un rifugio.

E così, diversi africani, per tagliare corto durante i controlli delle forze dell'ordine e "sfruttando" la nota situazione in Mali, raccontano di essere appunto maliani per cercare di ottenere un trattamento di riguardo. Un atteggiamento, questo, che però delegittima l'intera comunità, come spiega Mahamoud Idrissa Boune, presidente del consiglio superiore dei maliani in Italia, a RomaToday: "Recentemente un uomo arrestato dalla polizia per aver danneggiato l'ambasciata della Costa d'Avorio, per evitare l'arresto aveva detto di essere maliano, un rifugiato della guerra. Fortunatamente ci siamo attivati e con il Commissariato di Porta Pia abbiamo ricostruito che l'uomo fosse un ivoriano e non del Mali. E' un danno per la nostra comunità", racconta il mediatore culturale e sindcalista Cgil che, in passato, aveva vissuto un fatto simile anche a Catani, in quel caso un gambiano si era finto del Mali. Secondo quanto si apprende, dal 2020, l'Ambasciata del Mali a Roma ha avviato un'indagine per smascherare i truffatori e porre fine al malcostume di chi vuole sfruttare la guerra per ottenere agevolazioni. 

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