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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Farnesina / Via della Farnesina

Gli interrogativi sulla morte di Fabio Palotti, l'operaio precipitato nella tromba dell'ascensore

Di Fabio Palotti si erano perse le tracce nella serata di giovedì. L'uomo faceva turni serali: possibile la caduta risalga a 14 ore prima il ritrovamento del corpo

Due lavoratori morti in due giorni a Roma, un terzo ricoverato in ospedale dopo essere rimasto folgorato durante la riparazione del locomotore di un treno. È ancora emergenza morti bianche nella Capitale, e in un caso particolare diversi elementi non tornano. È quello di Fabio Palotti, 39 anni, tecnico ascensorista di Torre Maura trovato senza vita giovedì mattina nella tromba dell’ascensore del ministero degli Esteri.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procurate Giovanni Conzo (che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti e messo sotto sequestro l'ascensore), sono finalizzate a capire sia come Palotti è morto e quando. E se nel primo caso è probabile che tutto sia da imputare alla caduta durante la manutenzione dell’ascensore guasto, nel secondo ci sono più dubbi.

L'ipotesi: il corpo senza vita trovato oltre 12 ore dopo la caduta

Se è vero che il corpo senza vita del 39enne è stato trovato intorno alle 9 di giovedì mattina, non è infatti escluso che possa essere precipitato anche diverse ore prima, visto che, come i colleghi, svolgeva anche turni serali e l'ultimo messaggio inviato agli amici risale al tardo pomeriggio di mercoledì. Poi il silenzio.

Se così fosse si presenterebbero dunque altri interrogativi, ovvero: perché nessuno si è accorto della sua assenza, o ha pensato di controllare l’ascensore su cui Palotti stava intervenendo? È possibile che all’interno della Farnesina nessuno si sia accorto, per oltre 12 ore, di quanto accaduto? E soprattutto, se qualcuno se ne fosse accorto il 39enne avrebbe potuto essere soccorso tempestivamente e quindi salvato, evitando una tragedia tra l'altro nella giornata mondiale dedicata alla salute e alla sicurezza?

Attesa per l'autopsia

L’autopsia, già disposta, aiuterà a fornire alcune risposte fondamentali, prima tra tutte l’orario della morte. Sulle modalità, l’ipotesi è che la cabina dell’ascensore si sia mosso facendolo precipitare nel vano ascensore: per recuperare il corpo senza vita è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco del reparto speleo-alpino-fluviale, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

Gli accertamenti dei carabinieri della compagnia Trionfale saranno indispensabili anche per capire anche se nel corso dell’intervento di manutenzione sull’ascensore siano state rispettate le misure di sicurezza, e se effettivamente Palotti è stato l’unico tecnico a eseguire l’intervento. L'uomo, che lavorava per una ditta esterna che cura periodicamente la manutenzione dell'ascensore, lascia una bambina.

Mercoledì vertice in prefettura sulla sicurezza sul lavoro

Il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, ha intanto espresso “il più sentito e commosso cordoglio” per la morte di Palotti, che “svolgeva il suo lavoro all’interno dell’edificio del ministero. In attesa che venga fatta piena chiarezza da parte della magistratura sulle esatte dinamiche dell’incidente, il ministro e tutto il personale della Farnesina rivolgono un pensiero commosso ai familiari della vittima e a loro si stringono in questo triste momento”.

In attesa dei risultati dell’autopsia e degli accertamenti da parte dei carabinieri, e alla luce delle due morti e dell’incidente di venerdì mattina, la prefettura ha convocato per mercoledì 3 maggio un vertice cui parteciperanno anche Comune, Regione e sindacati: "Un altro morto sul lavoro, il secondo in due giorni, proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro - aveva detto giovedì l'assessora alla Scuola Lavoro e Formazione, Claudia Pratelli - Voglio esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia dell'operaio che oggi ha perso la vita mentre era impegnato in un'operazione di manutenzione nell'ascensore del Ministero degli esteri. È una strage che non si ferma e ogni giorno ci riempie di dolore, ma serve intervenire tempestivamente e in modo deciso".

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