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Cronaca

Operaio morto alla Farnesina, oggi i funerali. Il mistero del cellulare ritrovato sul tetto della cabina

Il telefonino personale di Fabio Palotti, morto mercoledì scorso durante un intervento di manutenzione di un ascensore del ministero degli Esteri, è stato rinvenuto sul tettuccio della cabina

Decine di persone si sono date appuntamento mercoledì mattina nella parrocchia di San Bonaventura, a Torre Spaccata, per i funerali di Fabio Palotti, il 39enne morto lo scorso mercoledì durante un intervento di manutenzione ordinaria di un ascensore all’interno del palazzo del ministero degli Esteri.

Una folla composta da familiari, amici e colleghi dell’uomo ha atteso l’arrivo del feretro, coperto da sciarpe della Roma e dalla maglia da calcio con il numero nove, quella con cui Palotti giocava nei tornei. Giallorossi erano anche i palloncini sistemati all’esterno della chiesa: all’uscita della salma i presenti, commossi e addolorati, le hanno tributato un lungo applauso. A rendere la giornata ancora più cupa il fatto che alla cerimonia non abbia partecipato nessun funzionario della Farnesina, così come confermato dall’avvocato della famiglia del 39enne, Michele Montesoro. Che sta seguendo da vicino l’avanzamento delle indagini coordinate dalla procura volte a ricostruire il tragico incidente.

La morte mercoledì sera

L’autopsia sembra avere fugato ogni dubbio relativo all’ora della morte: Fabio è morto mercoledì sera, sicuramente dopo le 18.25, orario in cui ha inviato un ultimo messaggio agli amici e in cui un funzionario del ministero ha sentito una persona urlare aiuto all’interno dell’edificio. L’uomo si era rivolto ai carabinieri del presidio fisso interno, ma quando i militari hanno effettuato il sopralluogo le porte dell’ascensore in cui il 39enne ha perso la vita erano chiuse e non si udivano suoni né lamenti.

Palotti infatti è morto sul colpo, durante l’intervento che il tecnico stava effettuando per la manutenzione ordinaria: la cabina dell’ascensore, che avrebbe dovuto essere bloccata, è scesa e lo ha schiacciato. Non è chiaro se l’incidente sia avvenuto a causa di una tragica dimenticanza da parte del tecnico, che potrebbe non avere inserito il blocco, o se si sia trattato di un malfunzionamento, e proprio per questo il pm Antonino Di Maio ha disposto una perizia sull’impianto che ha portato, martedì, a un sopralluogo da parte dei consulenti tecnici e al conferimento dell'incarico a un pool di ingegneri.

Il corpo di Palotti è stato scoperto soltanto la mattina successiva da un collega, e anche su questo sta facendo luce la procura. Perché nessuno si è accorto che il tecnico non si era ripresentato dopo l’intervento, e che non aveva consegnato alcuna documentazione sul lavoro svolto? Palotti, dipendente di una ditta che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti della Farnesina, mercoledì era di turno dalle 14 alle 22, e come da protocollo lavorava solo. Gli interventi in squadra sono infatti previsti in caso di guasti o segnalazioni, mentre l’ordinaria manutenzione viene svolta dal tecnico di turno, visto che la reperibilità di 24 ore.

Il telefonino ritrovato sul tettuccio della cabina dell'ascensore

Resta poi da chiarire un altro mistero: il cellulare personale di Palotti - e non quello di servizio, trovato invece immediatamente accanto al suo corpo - è stato trovato soltanto martedì sera sul tetto della cabina dell'ascensore. Non è chiaro come possa esserci finito, visto che il corpo del manutentore è stato trovato sotto la cabina, e neppure quando è stata l'ultima volta che è stato usato. Il telefonino è stato subito affidato alla polizia postale, cui è affidato il compito di passarlo al setaccio per trarne tutte le informazioni possibili.

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