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Cronaca Marcellina

Le pistole del vigilantes come "pegno" per i suoi debiti: presi i due estorsori

La vittima, un 31enne residente a Marcellina, avrebbe dovuto pagare un somma di 500 euro. Poi la denuncia ai carabinieri e l'arresto dei due aguzzini

Si è rivolto a due "amici" per avere del denaro in prestito. Impossibilitato a pagare il debito si è visto togliere le pistole che utilizzava per fare la guardia giurata da coloro che gli avevano dato i soldi in prestito. Poi la richiesta di 500 euro per avere indietro le armi e l'inevitabile denuncia ai carabinieri, che hanno ritrovato le pistole ed arrestato i due 'cravattari'. Vittima una guardia giurata 31enne residente a Marcellina, Comune della provincia nord est di Roma.

DUE ARRESTI - A chiudere il cerchio sono stati i carabinieri della Compagnia di Tivoli diretti dal capitano Andrea Cinus che hanno arrestato un 35enne, originario di Napoli ma da tempo residente a Roma, già conosciuto alle forze dell’ordine, ed un 38enne romano, incensurato, che hanno rubato le due pistole al vigilantes per convincerlo a pagare un debito che aveva contratto con loro.

DIFFICOLTA' ECONOMICHE - La vittima, che lavora come guardia giurata, ad inizio 2015, trovandosi in difficoltà, si era rivolto ai due arrestati per chiedergli un prestito. Col passare del tempo le condizioni economiche della vittima non sono migliorate e con l’accumularsi degli interessi, i due creditori hanno reso sempre più pressanti le richieste di restituzione del denaro.

PISTOLE DEL VIGILANTES - Vista la situazione, gli aguzzini hanno pensato bene di sottrarre le due pistole in possesso della guardia giurata, una Smith & Wesson calibro 45 ed una Beretta calibro 9 regolarmente detenute, per costringerlo a versare l’importo dovuto.  Trovandosi nell’impossibilità di poter lavorare senza pistola, la vittima ha denunciato tutto ai Carabinieri.

IL RISCATTO - Quando la guardia giurata si è incontrata con i due aguzzini per consegnare loro 500 euro, “riscatto” pattuito per riavere le armi, i Carabinieri sono intervenuti e li hanno bloccati. Le due pistole sono state rinvenute presso le abitazioni degli estorsori, dove i Carabinieri hanno anche rinvenuto una terza pistola, una lanciarazzi illegalmente detenuta. 

ACCERTAMENTI BALISTICI - Le armi sono state sequestrate per essere sottoposte ad accertamenti balistici, tesi ad escludere il loro utilizzo durante il periodo in cui sono state nelle mani dei due estorsori. Accusati di rapina aggravata, estorsione e detenzione abusiva di armi in concorso, i due arrestati sono stati portati nel carcere di Rebibbia, dove rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 

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