rotate-mobile
Cronaca Acilia / Via Giacomo della Marca

Acilia, morte Debora e Aurora: indagini sull'esplosione. Il quartiere organizza raccolta fondi

Una bombola del gas piena è stata trovata sul luogo del crollo della palazzina ad Acilia. Sono in corso accertamenti per chiarire la causa della deflagrazione. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per "disastro colposo" e "omicidio colposo"

Come sono morte Debora Catinari e sua figlia Aurora? Se lo chiedono amici, parenti e vicini che in queste ore stanno vivendo il dramma di Acilia dove ieri, alle 14 circa, è esplosa una palazzina in via Giacomo della Marca, nella zona di San Francesco. Le lacrime e il dolore di papà Massimiliano e del figlio Lorenzo non avranno mai pace.

Salvi, invece, Ezio Catinari, fratello maggiore di Debora e la moglie Silvana. L'uomo, che si trovava accanto a una finestra, è stato catapultato fuori la palazzina, e dopo aver passato la notte al Grassi di Ostia è stato dimesso. La moglie Silvana è stata la prima ad essere estratta viva da quel cumulo di dolore e polvere e in eliambulanza è stata portata al policlinico Gemelli, indirizzando i Vigili del Fuoco su dove concentrare le ricerche.

LA RACCOLTA FONDI - Soccorsi durati fino alle 22:40 circa, quando i corpi di Debora e Aurora sono stati trovati senza vita. Il quartiere piange. Tutti conoscevano la maestra Debora di 47 anni e la piccola figlia di 8 anni. Gli abitanti della zona, per supportare la famiglia, hanno deciso di organizzare una raccolta fondi spontanea per "pagare il funerale e dare beni di prima necessità a Massimiliano, Lorenzo e agli zii".

I punti di raccolta ufficiali sono la tabaccheria Rizzi e il bar Sansone in via Andrea da Garessio, il bar Venanzetti in via Sebastiano de Ursis, il bar Bianco e Nero in via Giovanni Armandi, il bar Buondì Caffè in via di Dragone, Natualdia in vicolo di Dragone e il bar Samuel ad Ostia, via delle Azzorre. Una iniziativa spontanea di amici e parenti che chiedono di sapere la verità.

> VIDEO: LE RICERCHE DEI VIGILI DEL FUOCO <

LE INDAGINI - A tal proposito la procura di Roma ha aperto un fascicolo per "disastro colposo" e "omicidio colposo". Al momento, contro ignoti. Il pm Mario Palazzi dopo un sopralluogo alla palazzina di via Giacomo della Marca, ha disposto una consulenza tecnica che affiderà a due ingegneri per chiarire le cause dell'esplosione.

Intanto i vigili urbani hanno già consegnato al magistrato tutta la documentazione sulla costruzione della palazzina e dato il primo supporto alle famiglie bisognose di un alloggio dopo l'esplosione

>>> VIDEO: LE VOCI DEI TESTIMONI <<<

Esplosione ad Acilia

NESSUNA PISTA ESCLUSA - Secondo quanto ricostruito al piano terra c'era l'abitazione delle vittime e uno studio dentistico. Al piano superiore le abitazioni dei due zii feriti, di una famiglia di moldavi e di una famiglia di 6 persone dello Sri-Lanka, già ascoltati dalle forze dell'ordine. L'area di via Giacomo della Marca, questa mattina, è stata posta sotto sequestro per permettere ulteriori rilievi e le operazioni di rimozione delle macerie. 

"Tutte le ipotesi sono al vaglio", ribadisce il capitano Paolo Del Giacomo, comandante della Stazione dei Carabinieri di Ostia che sta portando avanti le indagini confermando che "una bombola del gas per uso domestico è stata recuperata ieri tra i detriti". Per quanto riguarda la fuga di gas, le ipotesi vanno da una ipotetica bombola adoperata dai vicini di casa della famiglia Catinari a quella di qualche tubatura che potrebbe avere ceduto, magari per colpa di un crollo del terreno.

Acilia, crollo palazzina in via Giacomo della Marca

LE IPOTESI - Questa seconda idea gira soprattutto tra i residenti della zona che hanno visto, in poche settimane e a distanza di poche centinaia di metri dalla strada della palazzina crollata, anche una via transennata per cedimenti dell'asfalto

Al momento, però, l'ipotesi più accredita riguarda un'esplosione a catena. Il disastro sarebbe stato innescato da una fuga di gas proveniente dall'abitazione affittata ai cingalesi. Da lì sarebbe nato l'inferno: il gas sprigionato ha fatto esplodere una bombola di 50-70 litri che, a sua volta, ha provocato l'esplosione di quella dell'ossigeno dello studio dentistico al pian terreno. Poi la tragedia. Adesso le indagini per capire cosa sia effettivamente accaduto nell'inferno di Acilia. 

CLICCA CONTINUA PER VEDERE LE FOTO DELLA PALAZZINA DELL'ANSA

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Acilia, morte Debora e Aurora: indagini sull'esplosione. Il quartiere organizza raccolta fondi

RomaToday è in caricamento