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Cronaca Ostia

Ostia, chieste 24 condanne e tre ergastoli per clan Spada. Per i Pm è mafia

I pubblici ministeri Ilaria Calò e Mario Palazzi al termine di una requisitoria durata quattro giorni hanno chiesto l'ergastolo per Carmine detto Romoletto, Roberto e Ottavio detto Marco Spada

Ergastolo per Roberto Spada (già condannato in Appello per la testata al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi), il fratello Carmine detto Romoletto e per il nipote Ottavio Spada detto Marco. Più anche maxi condanne dai 2 ai 16 anni per altri ventuno imputati. Queste le richieste pesanti fatte dai pubblici ministeri Ilaria Calò e Mario Palazzi al termine di una requisitoria durata quattro giorni, in merito al processo che fa seguito all'operazione Eclissi in cui nel gennaio 2018 il clan di Ostia fu decapitato. 

Nell'aula i sono ripercorsi gli episodi iniziati dal 22 novembre del 2011 con l'omicidio di Giovanni Galleoni detto Baficchio e Francesco Antonini detto Sorcanera. Poi gli agguati e la collaborazione con il clan Fasciani, i tentati omicidi subiti dal boss Carmine e non denunciati come avviene nella criminalità organizzata, e gli affari che andavano da spaccio a usura. 

Fondamentali, secondo l'accusa, le dichiarazioni "attendibili" dei 5 collaboratori di giustizia: Michael Cardoni e la moglie Tamara Ianni, Paul Dociu, Antonio Gibilisco e Sebastiano Cassia che hanno spiegato la scala gerarchica del clan e il ruolo di tutti gli imputati. Per la pubblica accusa che il clan Spada sia una organizzazione a delinquere di stampo mafioso non vi sono dubbi. 

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Chieste inoltre condanne a 16 anni di carcere per Ottavio Spada, detto Maciste, a 11 per Nando De Silvio, detto Focanera e a 8 anni per Roberto Spada detto Zibba, mentre per Rubern Alvez del Puerto, anche lui coinvolto nell'aggressione al giornalista, è stata chiesta una condanna a 10 anni di carcere.

"I pm Calò e Palazzi hanno chiesto una condanna esemplare per associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti dei componenti del clan Spada. Attendiamo con speranza la decisione che i giudici prenderanno con la sentenza. Qualunque sia il responso, continueremo la nostra lotta quotidiana contro i clan che hanno spadroneggiato su Ostia anche adesso che gli abitanti del litorale stanno rialzando la testa e chiedono a gran voce quella legalità che gli era stata rubata. Abbiamo iniziato una guerra a un sistema mafioso, e non abbiamo intenzione di tornare indietro". Questo il commento di Massimiliano Vender, presidente dell'Associazione Antimafia NOI.
 

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