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Cronaca

Caso Orlandi, le tombe nel cimitero Teutonico sono vuote: si cercano ancora le ossa di Emanuela

La Santa Sede ha autorizzato l'apertura di due tombe per verificare l'eventuale presenza delle ossa della ragazza, come scritto in una lettera anonima

Hanno dato esito negativo le operazioni di apertura delle due tombe nel cimitero Teutonico come disposto dall'ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Le due tombe, infatti, sono vuote. Sono state aperte alla presenza di Pietro Orlandi e del legale Laura Sgrò.

Si cercava la certezza che il corpo di Emanuela Orlandi, scomparsa 36 anni fa, non fosse lì e invece l'inattesa sorpresa: "Tutto ci aspettavamo tranne che fossero vuote", ha detto Pietro all'uscita. "È incredibile", ha sottolineato il legale.

A chiedere questa verifica era stata con un'istanza la famiglia di Emanuela Orlandi, dopo l'arrivo di una lettera anonima con l'indicazione della tomba dell'Angelo presente nel piccolo cimitero dello Stato Vaticano, "cercate dove indica l'angelo", era riportato nel messaggio.

Gli accertamenti, disposti dal promotore di giustizia Gian Piero Milano e dal suo aggiunto Alessandro Diddi, hanno riguardato oltre alla "Tomba dell'Angelo" in cui è sepolta la principessa Sophie von Hohenlohe, morta nel 1836, anche quella vicina in cui è sepolta la principessa Carlotta Federica di Meclemburgo, morta nel 1840.

Il provvedimento giudiziario prevede, una complessa organizzazione di uomini e mezzi con il coinvolgimento di operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Cos, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni. Ad occuparsi delle analisi sui resti sarà il professore di Medicina legale a Tor Vergata Giovanni Arcudi.  

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