rotate-mobile
Cronaca

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: dalla Camera il sì per la commissione parlamentare d'inchiesta

Ora il testo passa all'esame del Senato. I sì sono stati 245 su 245 votanti

La Camera dei deputati ha approvato l'istituzion di commissione parlamentare di inchiesta sui casi riguardanti la scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. La proposta di legge è stata approvata con 245 voti e nessun contrario. Il provvedimento ora passa al Senato. Prima del voto l'aula ha tributato un lungo applauso ai familiari, che hanno assistito alla seduta dalle tribune di Montecitorio. 

L'iniziativa per far luce sui casi delle due ragazze, cittadine vaticane, scomparse a Roma nel 1983 era presentata, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati, dal deputato Roberto Morassut (Pd), primo firmatario. Ad appoggiare la nascita dell'organismo bicamerale anche la deputata Stefania Ascari (M5S), relatrice della relazione sul caso Cesaroni nella Commissione Antimafia della scorsa legislatura, e il senatore Carlo Calenda (Azione - Iv) che hanno preso parte all'incontro.

Commosso il fratello di Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, su Facebook ha commentato la notizia con un post: "La proposta per la commissione è passata all'unanimità, 245 favorevoli su 245. C'è la volontà a fare chiarezza. Oggi ho sentito la vicinanza delle istituzioni e devo dire anche l'affetto, perché vedere tutti i presenti in aula, al termine della votazione, alzarsi e applaudire rivolgendosi tutti verso la tribuna dove stavamo noi, mi ha colpito e ammetto commosso". 

A chi fa paura la commissione Orlandi?

L'unità di intenti

In aula tutte le forze politiche si sono dette d'accordo sulla necessità di istituire la commissione bicamerale d'inchiesta. Il deputato di FI, Paolo Emilio Russo, sottolinea come il momento di fare questa Commissione sia "adesso" per capire la verità di questi casi "che non sono casi di cronaca comune". "Una commissione d'inchiesta però - avverte - non è una clava da brandire contro qualcuno, serve solo per accertare la verità". 

"Il giornalismo italiano - secondo il parlamentare - ha giocato un ruolo insostituibile in questo caso". Concorda il capogruppo del M5S alla Camera Francesco Silvestri anche se osserva come "40 anni fa era il momento giusto per fare una commissione d'inchiesta, non ora". "Ora si deve convergere su un solo obiettivo - è il suo appello - quello della verità, anche sulle azioni del Vaticano di quel tempo e sull'atteggiamento dello Stato".

Anche per l'esponente della Lega Simonetta Matone "sono molte le cose che devono essere analizzate: la storia del doppio ricatto, il ruolo di Alì Agca, i fondi per sostenere Solidarnosc, la vicenda del Banco Ambrosiano, la sepoltura del corpo di De Pedis dentro una delle più importanti basiliche romane". Matone definisce "interessante l'ipotesi del Pm Capaldo secondo la quale la malavita romana gestì la prima parte del sequestro e poi subentrarono altri elementi. Ma poi l'inchiesta - ricorda - venne avocata dal capo della Procura e venne archiviata. Ecco dovremmo capire anche tutto questo" è il suo auspicio. "La politica deve dare delle risposte" a questo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: dalla Camera il sì per la commissione parlamentare d'inchiesta

RomaToday è in caricamento