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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Olgiata

Funerali Elisa Scarascia Mugnozza: lacrime e fiori all'Olgiata per l'addio alla 25enne

Oggi le esequie della giovane morta in un incidente in Catalogna nel quale hanno perso la vita 12 ragazze. Il padre: "Grazie per essere stata con noi tutti questi anni"

Corone di fiori, palloncini, lacrime e un dolore inconsolabile. Si sono tenuti questa mattina nella chiesa di San Pietro e Paolo all'Olgiata i funerali di Elisa Scarascia Mugnozza, la 25enne morta durante il tragico incidente del bus in Catalogna, dove hanno perso la vita altre 12 ragazze, 7 delle quali italiane. Tanti i ragazzi, gli amici, colleghi universitari del Sant'Andrea, una delegazione della Croce Rossa presenti alla commemorazione.  Presenti anche il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, e l'europarlamentare del Pd, Silvia Costa. E, naturalmente, la sua famiglia: il padre Giuseppe, la madre Maria Teresa, il fratello Tommaso e la sorella Costanza. La voce dei genitori, prima dell'omelia, ha letto con grande compostezza un passo tratto dal Cantico delle Creature.  

"Vorrei ringraziare Elisa per essere stata con noi in tutti questi anni, la sua dolcezza allegria voglia di vivere e talvolta la sua testardaggine, qualche volta un po' crucciata ma sempre simpatica e divertente" le parole del padre, Giuseppe Scarascia Mugnozza. "Voleva diventare dottoressa e c'era quasi arrivata, aveva già il suo camice verde per la sala operatoria e lavorava con i bambini con la clownterapia. Il suo obiettivo era diventare chirurgo e trovare i bambini in America Latina e Africa. Speriamo che i tanti suoi colleghi, amici e amiche vicino a noi in questi giorni possano coronare questo sogno". 

Poi ha aggiunto: "Sembra ironico che questo sia successo proprio a me, docente, che con i miei colleghi abbiamo mandato tanti studenti in Erasmus in questi 20 anni. Nonostante ciò, credo che questo programma europeo sia fondamentale per la formazione di tanti giovani, e se l'Europa nascerà veramente sarà grazie a loro. Questo programma deve andare avanti e rafforzarsi" ha detto il padre di Elisa, docente universitario della Tuscia di Viterbo. "Noi dell'università dobbiamo essere più attenti, seguirli di più e non lasciare che certe imprudenze vengano commesse e ci portino via queste vite giovani e bellissime. Sarebbe bello che quanto successo serva a rafforzare l'idea dell'Europa". 

"Sai Elisa il Papa ha pregato per te. E a noi questo Papa che ci parla di un Dio pronto ad accoglierci e amarci, piace". Ma proprio di fronte a questo Dio, "oggi proviamo un po' di imbarazzo". Le parole d'inizio dell'omelia di don Pietro Rabatti. "Siamo confusi e imbarazzati perché non riusciamo a darci una spiegazione: perchè proprio tu? Ma proprio oggi che vorremmo trovare un senso a tutto questo e che la nostra fede è più debole, noi prendiamo un impegno e ti facciamo una promessa: vivremo il nostro presente onorando il dono della vita. Perchè Dio ci dice di accettare la realtà quella bella ma anche quella che non ci piace".

"Elisa era una delle persone più gioiose, sorridenti e genuine che io abbia mai conosciuto” ha detto S., sua compagna di studi alla facoltà di Medicina al Sant'Andrea. Era una forza, una carica, senza di lei l'università non sarà la stessa". E ancora: "Era una delle colonne portanti. Sapevi che ci stava. Studiava in aula studio, restava a cena, studiava fino a tardi con gli altri. Era l'allegria".

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